NEW YORK - Si è aperto, dopo quattro anni di battaglia, il processo che vede New York contro il gigante petrolifero Exxon, accusata di aver mentito agli azionisti e al pubblico sui costi e le conseguenze del cambiamento climatico.
Nelle arringhe iniziali Exxon ha messo in evidenza come New York abbia cercato di dimostrare per anni invano che la società ha rilasciato dichiarazioni false sui rischi legati al cambiamento e ai suoi effetti sul colosso e sui suoi conti.
Secondo lo stato di New York, Exxon aveva previsioni e stime interne alla società sul costo futuro delle emissioni ben diverse da quelle rilasciate nelle dichiarazioni pubbliche.
Exxon "ha fallito nelle gestione dei suoi rischi. Deve essere onesta con i suoi investitori" ha detto Kevin Wallace, responsabile pro tempore dell'ufficio per la tutela degli investitori del procuratore di New York. Ted Wells, il legale dello studio Paul Weiss che rappresenta Exxon, ha replicato secco: Exxon ha ammesso che il cambiamento climatico è reale, ma il cambiamento climatico "non consente al procuratore generale di New York di presentare denunce senza merito, e denunce così lontane dalla verità".