'Pizzo' ad una ditta incaricata
della raccolta dei rifiuti nel Napoletano. E per costringere il
titolare a versare la tangente, gli uomini del clan Moccia
nell'agosto 2017 bruciarono anche un autocompattatore. Cinque le
ordinanze di custodia cautelare in carcere chieste della
Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ed eseguite oggi dai
Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna.
Le indagini hanno accertato le responsabilità di una
articolazione del clan Moccia in un raid incendiario contro la
ditta aggiudicataria dell'appalto per la raccolta dei rifiuti
solidi urbani ad Afragola per costringere il titolare al
pagamento del pizzo al clan. Il raid fu messo in atto l'11
agosto 2017 dopo l'ennesimo tentativo estorsivo cui il titolare
della società non aveva dato seguito. Tre affiliati del clan
fecero irruzione nell'area di stazionamento dei mezzi e dopo
aver intimato con la minaccia delle armi agli autisti di
scendere dai veicoli, incendiarono l'autocompattatore.
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