Fridays For Future è oggi nuovamente
in piazza in tutta Italia.
In più di 100 città sono previsti presidi studenteschi:
"scioperiamo da una giornata di scuola o di lavoro per
inchiodare le persone al potere di fronte alle loro
responsabilità e al loro tradimento", dicono gli organizzatori.
Affinché l'adesione sia sicura per tutti, Fridays for Future si
impegna a rispettare le disposizioni di sicurezza per la
protezione contro il coronavirus.
Le azioni varieranno di città in città in modo da poter
garantire ovunque la sicurezza dei partecipanti.
"Siamo di nuovo in piazza. Nonostante ci troviamo in una
pandemia globale, la crisi climatica non si è fermata. Anzi,
continua ad essere ignorata e trascurata dalle persone al
potere. La crisi sanitaria - scrivono gli organizzatori - ci ha
mostrato le contraddizioni dell'attuale sistema economico e
sociale, e ci ha costretti ad affrontare la realtà ascoltando la
scienza e trattando una situazione di emergenza come tale.
Nonostante questo, nessun governo - nemmeno quello italiano - ha
iniziato ad ascoltare sul serio gli allarmi che la comunità
scientifica ripete da anni. L'avviso è chiaro: rischiamo di
spingerci troppo in là. Continuando a immettere CO2 in atmosfera
ai livelli attuali supereremo il riscaldamento globale di 1,5°C,
il limite sicuro per evitare di innescare reazioni a catena
irreversibili che sconvolgerebbero la vita umana sulla Terra.
Gli incendi, gli uragani, la siccità, la distruzione dei
raccolti, le alluvioni e le migrazioni stanno mietendo vittime
oggi e di anno in anno rendono la vita sempre più difficile a
milioni di persone in tutto il mondo.
Perché tutto questo ancora non basta ai nostri politici per
decidersi ad agire? Perché tocca ancora noi - ragazzi, studenti,
lavoratori - scendere in strada e cercare di scuoterli? Questo
decennio è cruciale: le scelte che facciamo, le politiche che
adottiamo sono determinanti per il futuro della nostra e delle
prossime generazioni. A partire dal 2020 la curva delle
emissioni deve iniziare a calare, e per farlo è vitale avviare
la transizione ecologica. Ogni paese dovrà fare la sua parte,
rispettando gli Accordi di Parigi in cui ha stabilito di fare di
tutto per evitare il peggio. Questa pandemia è stata - ed è
ancora - una tragedia. Ma molti scienziati ed economisti parlano
chiaro: le misure per la ripartenza ci possono permettere di
avviare la riconversione ecologica, risollevando l'economia -
creando nuovi, diversi lavori - e risolvendo allo stesso tempo
molti problemi sociali del nostro paese".
Insieme a decine di esperti e associazioni, Fridays for
Future ha raccolto nella campagna " Ritorno al Futuro" molte
proposte concrete ( https://ritornoalfuturo.org/le-proposte/ )
per il governo italiano.
"Il tempo per evitare il collasso climatico sta per finire -
affermano i giovani attivisti - ma arrendersi significa
destinarci a un futuro nel caos, e non lo accettiamo. Dobbiamo
affrontare la realtà e trattare la crisi climatica come una
crisi".
Vogliamo che la politica dia la priorità alla sopravvivenza
dell'umanità piuttosto che all'avidità di pochi. Vogliamo
un'economia basata sul benessere delle persone e la tutela degli
ecosistemi e non più sul PIL, un'Europa che si impegni a
ripagare il suo debito con il sud del mondo. Vogliamo un Ritorno
al Futuro.
E per questo invitiamo tutti a mobilitarsi in prima persona".
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