Decine di denunce, più di 20
anni, per raccontare l'assedio di un uomo sconosciuto che, oltre
a tormentarla con lettere deliranti piene di minacce, almeno in
quattro occasioni l'avrebbe anche assalita fisicamente,
indossando una maschera come quella resa famosa dal film Scream.
Ma le indagini dei carabinieri di Reggio Emilia chiarirono
che nulla di quanto denunciato da un'avvocatessa residente in
città era vero. La stessa aveva prodotto per i carabinieri
quelle lettere e quello che l'ha incastrata sono state le tracce
del suo Dna, trovato dietro a un francobollo.
Per questo per la donna era scattata la denuncia per
simulazione di reato. Ieri, la condanna in tribunale a Reggio
Emilia a 10 mesi di reclusione. L'accusa era rappresentata dal
pm Valentina Salvi, che ha coordinato le indagini: i fatti sono
andati avanti dal 1989 e scoperti nel 2003.
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