E' il Liceo Mamiani di Roma uno dei
vincitori del bando Cinema e Scuola promosso dal Miur e dal
Mibac. Il percorso di approfondimento oggetto del progetto è la
comprensione del fenomeno del terrorismo in Italia negli anni
'70 che, seppur lontano dall'attuale generazione di studenti, è
stato strutturato e presentato con l'aiuto di strumento efficace
e spesso utilizzato come canale di accesso alla comprensione: il
cinema.
Il progetto intitolato "Comprendere la storia attraverso la
lente filmica" prevede appunto diverse proiezioni di pellicole
dedicate agli anni di piombo, correlati da incontri con registi,
autori e sceneggiatori. Media partners del progetto l'Ansa e la
Media Literacy Foundation, la prima documentando sul portale
Ansa Legalità le tappe del percorso, mentre la Media Lit. Found
terrà un corso di giornalismo radiofonico in previsione di una
radio di istituto.
Nel mese di aprile si sono tenuti due incontri tra gli studenti
e Fabrizio Marini, autore, regista e sceneggiatore, oggi capo
progetto per Rai Storia. Con lui i ragazzi hanno analizzato due
pellicole: "Buongiorno Notte" di Marco Bellocchio e "I 100
Passi" di Marco Tullio Giordana.
"Gli studenti hanno confrontato queste due pellicole - riferisce
il regista Marini - e devo dire che sono state da parte loro
osservazioni interessanti. I due film raccontano entrambe una
storia che finisce in tragedia, tra l'altro sia l'On. Moro che
Peppino Impastato muoiono il 9 maggio del 1974. Ho fatto notare
che l'operazione cinematografica delle due opere è completamente
diversa perché, mentre Giordana con I 100 passi compie
un'operazione di fiction, che però resta ancorata alla
realistica rappresentazione dei personaggi, Bellocchio innesta
la sua visione in un contesto di presenza costante della realtà
(la televisione e i Tg), ma trasla il racconto su un piano
poetico e onirico, affondando nelle psicologie e nelle intimità
dei personaggi. Giordana realizza un film di impegno civile,
mentre Bellocchio mostra con forza la sua impronta autorale".
Gli studenti hanno evidenziato che la brigatista di
"Buongiorno Notte", viene mostrata sotto due aspetti: carceriera
da una parte ma anche titubante e sofferente; Marini ha risposto
che "la figura in effetti ha sfaccettature complesse, e la fase
onirica forse intende proprio offrire la possibilità di un
pentimento da parte sua. Non dimentichiamo che il film è
ispirato al libro della brigatista Anna Laura Breghetti e di
certo l'operazione è suscettibile di osservazioni sul piano
morale. A Bellocchio sembrano interessare sopra ad ogni cosa le
intimità di tutte le figure rappresentate, e la brigatista
sembra talvolta essere lei stessa vittima di un ingranaggio in
cui si è messa, volontariamente, ma non senza mettere in
discussione scelte che a volte possono apparire estreme".
Infine gli studenti hanno posto delle osservazioni sulla scena
finale del funerale di Aldo Moro che Marini interpreta come "una
perfetta esemplificazione dello stile di Bellocchio per il
quale, se durante il film le sequenze oniriche o quelle
prettamente introspettive si alternano alla storia del paese
raccontata dalla tv, nel finale il repertorio insiste a tutto
schermo e viene corredato e connotato dal brano dei Pink Floyd,
in modo da consegnare un terrificante e insieme poetico momento
di sospensione e straniamento al tempo stesso dentro e fuori
della storia".
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