In napoletano la "paranza" è una barca, piccola imbarcazioni da pesca che, in coppia, tira le reti nei fondali bassi, dove si pescano soprattutto pesci piccoli. Negli anni il termine è passato a indicare il gruppo di fuoco di un'organizzazione criminale: le paranze sono quelle che fanno le "stese", le azioni intimidatorie, che terrorizzano alcuni quartieri di Napoli. La "paranza dei bambini", nell'accezione camorristica, indica la batteria di fuoco, ma restituisce anche con una certa fedelta' l'immagine di pesci talmente piccoli da poter essere fritti e consumati all'istante. Proprio come i baby boss e i baby killer. I ragazzini della Paranza c'erano già negli anni '60 e '70, come ha mostrato Francesco Patierno in Camorra: cominciano da piccoli ad arrangiarsi con rapine, spacci ad adattarsi ad una vita che sembra definita, mamme con dozzine di figli, bocche da sfamare, condizioni igieniche fuori controllo. E ci sono ora, gioventù bruciata, raccontati da Roberto Saviano nella Paranza dei bambini, da libro diventato un testo teatrale e ora un film, diretto da Claudio Giovannesi, che ha vinto l'Orso d'argento per la sceneggiatura a Berlino 2019.
Ma a Napoli, c'è anche un altro tipo di paranza, "La paranza della bellezza", come Luca Rosini ha intitolato il bel documentario trasmesso il 20 febbraio su Rai2, composta da persone che cercano di cambiare lo stato delle cose, impegnate nella riscoperta del patrimonio culturale, nella musica e nel sociale all'interno di uno dei quartieri simbolo del cuore di Napoli, il Rione Sanità.
Alcuni sono educatori, altri lavorano nel quartiere come guide turistiche, altri ancora sono semplici cittadini: bambini e giovani, cittadini che desiderano il riscatto sociale. E' attraverso il loro sguardo che si scopre come la bellezza può diventare uno strumento per cambiare la vita delle persone. La Cooperativa "La Paranza", per esempio, creata dai giovani del quartiere per rendere accessibili ai turisti le antiche Catacombe e le bellezze del quartiere; oppure l'Orchestra "Sanitansamble", un progetto di formazione alla musica per bambini e ragazzi. E poi il teatro, uno strumento di liberazione personale che rende i giovani protagonisti al di là delle differenze sociali, e il centro educativo "Sane Stelle": laboratori di espressione artistica e creativa che coinvolgono anche chi è in fuga dalla scuola. Il docu-film è una produzione Rai2 che nasce nel contesto di "Creative memory: the past meets the future", progetto al quale Rai2 partecipa in collaborazione con Copeam (Conferenza Permanente dell'Audiovisivo Mediterraneo), Asbu e altre 12 televisioni del mediterraneo. Si tratta di una coproduzione internazionale che diffonde storie di giovani che cambiano i loro territori attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale.
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