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Il passeggero che dà consigli al conducente riduce incidenti

Lo sostiene ricerca dell'Università di Waikato in Nuova Zelanda

Redazione ANSA SYDNEY

Il notorio back-seat driver, il passeggero che dà consigli non richiesti al guidatore ed è comunemente accusato di distrarlo dalla guida e di infastidirlo, dimostra invece che può ridurre il rischio di incidenti, perché rende meno spericolato, meno irritabile e più paziente chi è al volante. Lo indica una ricerca dell'Università di Waikato in Nuova Zelanda, pubblicata sulla rivista Accident Analysis and Prevention, condotta su 600 automobilisti sopra il 25 anni che hanno guidato con uno o più passeggeri a bordo nell'ultimo mese.
    Le osservazioni meglio accolte dai conducenti sono avvertimenti della presenza di polizia, oppure di cani, gatti o altro sulla strada davanti. Particolarmente apprezzati i passeggeri che restano in silenzio durante una difficile manovra di parcheggio e che in arrivo agli incroci guardano se tutto è sicuro. Anche apprezzati dai conducenti i passeggeri che scartano cibo, passano oggetti difficili da raggiungere, leggono mappe o rispondono al cellulare. Molti dichiarano invece di ricevere con fastidio consigli non richiesti, e specialemnte critiche sullo stile e condotta di guida.
    La ricerca si è concentrata su conducenti sopra i 25 anni perché il rischio di incidenti per i guidatori più giovani aumenta di quattro o cinque volte quando hanno come passeggeri altri giovani, rispetto a quando guidano da soli. Studi precedenti si sono concentrati sui back-seat driver come fattore di distrazione, osservano gli autori della ricerca, i docenti di psicologia Samuel Charlton e Nicola Starkey. "E' uno stereotipo che viene dalle comuni caricature in film e Tv, di passeggeri ansiosi e petulanti", scrivono. 

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