Non è vero che il colesterolo alto è
più spesso causa dei geni che dell'alimentazione, anzi è
esattamente il contrario. I social media tendono inoltre spesso
ad amplificare messaggi negativi inerenti all'uso di farmaci che
hanno salvato milioni di vite, come gli Ace-inibitori e le
statine. A lanciare l'allarme sulle fake news che impazzano nel
campo della salute, specie su quelle che incidono in ambito
cardiovascolare, sono gli esperti della Siprec, Società Italiana
per la prevenzione cardiovascolare, che spiegano che non si
tratta solo di "leggende metropolitane, ma notizie che possono
nuocere gravemente alla salute".
"Soprattutto nel campo della prevenzione primaria, cioè tra
le persone sane - spiega Massimo Volpe, presidente Siprec - c'è
maggiore propensione a servirsi del 'dottor Google' o dei social
media che danno in genere 'ricette' superficiali. Anche la
prevenzione va interpretata come un importante atto medico. I
social media tendono inoltre spesso ad amplificare messaggi
negativi inerenti all'uso di farmaci che hanno salvato milioni
di vite. E' il caso ad esempio degli ACE-inibitori, associati ad
una maggior incidenza di tumori polmonari, delle statine,
associate ad una maggior comparsa di diabete di tipo 2, dei
diuretici tiazidici, associati ad una maggior incidenza di
basalioma". Tra i 'miti' anche quello secondo cui
l'ipercolesterolemia dipende dai geni e non dall'alimentazione.
"Si tratta di una fake news - afferma Evelina Flachi,
presidente della Fondazione Italiana per l'Educazione Alimentare
- perché la forma più comune di ipercolesterolemia è invece
quella legata ad alcuni fattori di rischio quali dieta non
equilibrata, fumo, sedentarietà e obesità". Per quanto riguarda
le diete, si va da chi pensa di poter dimagrire facendo una
sauna a coloro che millantano di poter far perdere i famosi '7
chili in 7 giorni'. "Le diete drastiche e non equilibrate -
aggiunge Flachi - provocano una riduzione troppo rapida delle
calorie assunte; questo rallenta il metabolismo e fa riprendere
rapidamente i chili in eccesso".
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