"Un'altra aggressione ai lavoratori
della sanità, questa volta a Palermo, conferma l'urgenza di
approvare la mia legge antiviolenza". Con queste parole, in un
post su Facebook, il ministro della salute Giulia Grillo punta
l'attenzione su un provvedimento che rischia di non vedere mai
la luce a causa della crisi di Governo: "chi sta bloccando il
Paese e il lavoro del Parlamento - spiega - si assume anche la
responsabilità di fermare questa importante legge di civiltà".
Ultima in ordine di tempo a finire sui giornali è
un'aggressione ai danni di un medico e di un tecnico di
radiologia verificatasi all'ospedale Villa Sofia di Palermo e
denunciata dal segretario aziendale del sindacato Cimo sulle
pagine dei giornali locali. A partire da questo episodio, il
ministro Grillo torna oggi a ribadire l'urgenza di approvare il
disegno di legge, calendarizzato in aula al Senato a settembre,
che inasprisce le pene per chi aggredisce medici e operatori
sanitari in servizio. "Basta Far West - scrive - le corsie e gli
ambulatori sono patrimonio di tutti i cittadini così come chi vi
opera ogni giorno".
Intanto, la Federazione Regionale degli Ordini dei Medici
della Liguria ha scritto una lettera rivolta ai Prefetti e ai
Questori di Imperia, Savona, Genova e La Spezia, chiedendo di
"aprire dei posti di Polizia negli Ospedali che ne sono ancora
privi e di riaprirli laddove sono stati chiusi". Pochi giorni fa
a chiedere questo provvedimento al ministro dell'Interno Salvini
era stata la Federazione nazionale degli Ordini dei medici
(Fnomceo).
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