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Allarme turismo su aumento Iva, Franceschini smentisce

Federalberghi: "Se l'aliquota cresce, declassiamo alberghi a 5 Stelle"

dall'inviata Cinzia Conti

RIMINI - Tra indiscrezioni, fughe in avanti, ipotesi più o meno fantasiose e smentite sulla manovra e gli eventuali ritocchi all'Iva, il mondo del turismo va in allarme proprio nella giornata di apertura del TTG Travel Experience, che riunisce i più importanti operatori del settore alla fiera di Rimini. Tanto da provocare una nuova e netta discesa in campo del ministro Dario Franceschini che rassicura: "L'aumento dell'Iva dal 10 al 22% per hotel e ristoranti non esiste e non esisterà".

Ma partiamo dal principio: la fiera è appena stata aperta e mentre i padiglioni cominciano a riempirsi di operatori e buyer, il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca, conversando con l'ANSA dopo aver letto le nuove indiscrezioni sui giornali, non nasconde la sua preoccupazione: "Basta tasse sul turismo e sul lusso. Ci auguriamo davvero che non accada ma, se l'Iva fosse rimodulata e salisse al 22% per gli hotel di alta fascia, abbiamo già pronta una contromossa. Declasseremo tutti gli alberghi a 5 stelle per risparmiare quel famoso 10% di cui si parla. L'Italia si troverà a non avere più alberghi a 5 stelle. Non sta né in cielo né in terra accomunare i tartufi agli hotel di lusso". "Torneremo alla situazione di anni fa: in Italia - spiega - c'erano meno di 80 hotel di lusso perché avevano l'Iva altissima, oggi sono più di 500. Continuiamo a favorire bed breakfast e affitti brevi, continuiamo a non stanare gli abusivi e tassiamo solo gli imprenditori. Abbiamo già visto cosa ha fatto il governo Monti: ha messo le tasse sulle barche e le barche sono scappate, poi hanno messo i superbolli sulle macchine...". Gli fa eco Vittorio Messina di Assoturismo Confesercenti: "Sul turismo paghiamo già una delle imposizioni fiscali più alte d'Europa, un ulteriore incremento rischia di metterci fuori mercato, anche perché non è ipotizzabile che dell'aumento dell'Iva si facciano completamente carico le imprese, lasciando del tutto invariati i prezzi di vendita".

A Rimini in rappresentanza del Governo c'è il sottosegretario al Turismo del Mibac Lorenza Bonaccorsi che interviene prontamente: "Non esiste assolutamente il tema aumento dell'Iva sul turismo. Ieri nell'audizione il ministro Gualtieri non ha citato assolutamente gli alberghi e il comparto turistico. E Franceschini ha già detto parole chiare". Ma Franceschini vuole disinnescare del tutto la preoccupazione degli albergatori e ribadisce: "Non capisco perché mettere in allarme un intero settore strategico per il nostro Paese come il turismo. Lo ha già detto con chiarezza la Bonaccorsi e lo ripeto per stroncare queste voci: l'aumento dell'Iva per hotel e ristoranti non esiste e non esisterà".

Meno preoccupato si era dimostrato il presidente dell'Enit Giorgio Palmucci che comunque aveva detto: "L'aumento non esiste, ce lo ha detto Franceschini. In Italia non nascerà una nuova Fiat, è il turismo che farà crescere il nostro pil. La nostra bilancia turistica nazionale deve crescere non soltanto numericamente ma in valore. Per questo il turismo altospendente deve essere favorito e non il contrario".

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