(di Alessandra Baldini)
(ANSA) - NEW YORK, 14 GIU - Aldo Palazzeschi con Carlo Levi,
Renzo Vespignani, Pericle Fazzini, Ennio Flaiano e... Orson
Welles: una foto-ritratto, scattata da Irving Penn, dei più
famosi intellettuali italiani con il leggendario attore e
regista americano è uno degli scatti al centro di una mostra
alla Morgan Library di New York dedicata al genere della foto di
gruppo.
L'immagine risale al 1948: Welles, reduce dal divorzio con
Rita Hayworth, l'anno prima aveva finito di girare il
"Cagliostro" di Gregory Ratoff negli studi Scalera a Roma. Ed è
proprio a Roma, nella saletta "Omnibus" del Caffè Greco in via
Condotti - la stessa per cui erano passati Liszt, Bizet, Wagner,
Goethe, Casanova, Stendhal e persino Buffalo Bill - che la foto
di Penn celebra un eccezionale incontro artistico-letterario. Lo
scultore Fazzini è in piedi in fondo a sinistra, in fondo a
destra il poeta Sandro Penna. Seduti, da sinistra a destra:
Palazzeschi, poeta e romanziere, il compositore Petrassi, lo
scultore Mirko, fratello di Afro, seduto quest'ultimo accanto a
Levi (l'autore di Cristo si è Fermato a Eboli). E poi
Vespignani, giovane e scapigliato, Libero de Libero, l'attrice
Lea Padovani, Welles, Mario Mafai, Flajano, Vitaliano Brancati
di Don Giovanni in Sicilia. Al centro, Orfeo Tamburi.
La foto fu poi pubblicata l'anno dopo su Vogue, spiega
all'ANSA il curatore della mostra Joel Smith: "Il ritratto di
gruppo è un soggetto a cui siamo abituati in fotografia, così è
facile dimenticare le convenzioni attorno a cui è stato
inventato e come queste convenzioni modificano e influenzano la
nostra visione della realtà". Nella foto di Penn viene da
chiedersi cosa avessero in mente i personaggi, figure che poi
hanno fatto la storia della letteratura italiana, della musica,
dell'arte e del cinema mondiale. Welles, forse, a convincere
Michele Scalera a finanziare il suo Otello: il film alla fine
uscì nel 1952, ma gli studi romani andarono in bancarotta
qualche giorno prima dell'inizio della lavorazione, costringendo
l'americano a interrompere per la prima volta le riprese.
La mostra alla Morgan presenta una sessantina di foto dal
1860 a oggi, quasi tutte provenienti dalle raccolte del museo:
sono prodotte da autori anonimi o da firme famose, tra cui oltre
a Penn, Amy Arbus, Eve Arnold, Robert Frank e August Sander.
"Trolley, New Orleans" di Frank esplora i temi della
segregazione razziale nel Sud degli anni Cinquanta con una
gigantografia di un autobus in cui i neri occupano gli ultimi
posti. Per un poster di un movimento pro-diritti gay del 1970
Peter Hujar aveva chiesto ai membri di un gruppo di correre
verso di lui: l'idea dello slogan "Come Out!". (ANSA).