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Mostre: Man Ray e le donne, 200 scatti a Camera

Non solo modelle ma anche artiste, amiche e compagne

TORINO ANSAcom

E' un omaggio a Man Ray e al suo rapporto con l'universo femminile la nuova mostra di Camera - Centro Italiano per la Fotografia a Torino, aperta al pubblico da domani 17 ottobre fino al 19 gennaio 2020. Un percorso inedito che, accanto a Emmanuel Radnitzsky, conosciuto come Man Ray, ritrattista prediletto della Parigi intellettuale e di quella della moda, dà spazio alle donne - artiste, modelle, amiche, compagne - tutte, in modi diversi, a lui legate.
Nella mostra 'WoMan Ray. Le seduzioni della fotografia' sono esposte - con un bellissimo allestimento - duecento foto realizzate a partire dagli anni Venti a Parigi, dove il fotografo americano divenne artista della stagione dadaista prima e surrealista poi, fino alla morte nel 1976. Lee Miller e Berenice Abbott, muse e assistenti poi diventate due tra le maggiori fotografe del periodo, Dora Maar, Meret Oppenheim, Kiki de Montparnasse, Nusch Eluard, Juliet, la compagna di una vita. Alla moglie, conosciuta a Hollywood nel 1940 e sposata sei anni dopo, è dedicato il portfolio The Fifty Faces of Juliet: 50 immagini in bianco e nero, spesso ritoccate a mano con pastelli colorati o stampate con innovative tecniche fotografiche, tutte di estrema eleganza e sensualità. Naturalmente non mancano opere leggendarie di Man Ray come Le violon d'Ingres, Noire et blanche, la Priere.
Una mostra unica per la qualità delle fotografie esposte, ma anche per il taglio innovativo nell'accostamento biografico e artistico dei protagonisti. Un grande repertorio di immagini a disposizione del pubblico grazie a istituzioni e gallerie nazionali e internazionali: dallo Csac di Parma all'Asac di Venezia, dal Lee Miller Archive del Sussex al Mast di Bologna alla Fondazione Marconi di Milano.
"Come è prassi di Camera abbiamo voluto raccontare un pezzo di storia dell'arte e della fotografia da una prospettiva sorprendente: tutte conoscono Man Ray, i suoi nudi dall'erotismo sensuale, provocatorio e giocoso, ma non altrettanto conosciuta è la storia delle donne che con lui hanno collaborato, vissuto. litigato, che da lui hanno imparato e a lui hanno insegnato, e che si sono rivelate come protagoniste dell'arte e della fotografia mondiale", spiega il direttore Walter Guadagnini che ha curato la mostra con Giangavino Pazzola. "Un approccio nuovo a un tema attuale come quello del ruolo della donna all'interno di ogni ambito della società, compreso quello artistico", sottolinea il presidente Emanuele Chieli. "Camera - osserva l'assessore comunale alla Cultura, Francesca Leon - è un punto di riferimento della fotografia, con un'offerta di grande qualità. Più che un museo è un laboratorio culturale".

In collaborazione con:
Centro Italiano per la Fotografia - Camera

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