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Cenotafio Dante in S.Croce, 'raccolta fondi'per realizzarlo nell'800

Statua sul sagrato per riappacificarsi col Poeta esiliato

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Fu realizzata con una sorta di raccolta fondi ante litteram la costruzione del cenotafio di Dante, il monumento sepolcrale realizzato dallo scultore Stefano Ricci nella basilica di Santa Croce a Firenze. Inaugurata nel 1830, l'opera prese però le mosse nel 1818 quando sulla Gazzetta di Firenze apparve il manifesto per la costruzione del monumento firmato, tra gli altri, da Gino Capponi e Vittorio Fossombroni, due protagonisti nella Toscana granducale e nell'Italia pre-unitaria, entrambi sepolti in Santa Croce. Partì così l'operazione di fundraising le cui tracce sono conservate nell'archivio dell'Opera di Santa Croce, 'tempio delle itale glorie', insieme a una decina di lettere che hanno per oggetto le spese da sostenere per la collocazione del cenotafio di Dante: spostamento di altri monumenti che si trovavano nel sito prescelto, trasporto del monumento in Santa Croce, ponteggio e fondamenta per il collocamento.
Il cenotafio, insieme alla statua posta sul sagrato della basilica, rappresentano il tentativo di Firenze di riappacificarsi con il Sommo Poeta, mandato in esilio e lasciato morire a Ravenna, lontano dalla sua terra natia. Il 14 maggio 1865 fu il re Vittorio Emanuele II a scoprire poi al centro di piazza Santa Croce la grande statua di Dante, in seguito spostata sul lato sinistro del sagrato della basilica, opera questa dello scultore Enrico Pazzi. Sono gli anni di Firenze capitale, quelli in cui l'Italia celebra il sesto centenario della nascita del poeta. La statua secondo lo storico Fulvio Conti "se da un lato rappresentò il necessario segno di espiazione dei fiorentini per l'esilio inflitto al poeta, dall'altro si caricò subito di una forte valenza simbolica".

In collaborazione con:
Opera Santa Croce

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