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Ad Amatrice che vuol candidare la transumanza all'Unesco

Il 13 luglio la presentazione al pubblico e il 21 e il 22 settembre la rievocazione della tradizione pastorale

di Ida Bini

AMATRICE - E’ un’estate ricca di eventi e di feste quella che con coraggio e solidarietà sta vivendo Amatrice a tre anni dal devastante terremoto. Si parte sabato 13 luglio, alle 10.30, in un evento aperto al pubblico nel Polo del Gusto, cuore della rinascita della cittadina, quando verrà presentata la candidatura della transumanza come patrimonio immateriale dell’Unesco. E’ il fenomeno storico-culturale più rappresentativo del territorio di Amatrice, terra di pastori transumanti, che a sostegno della candidatura Unesco organizza il 21 e il 22 settembre un grande evento con la rievocazione storica e i menu del pastore nei luoghi del gusto; così arriva linfa e sostegno economico alla ripresa del borgo, in provincia di Rieti.

Tante sono le associazioni che stanno sostenendo e appoggiando la candidatura della transumanza pastorale del borgo del parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, presentata ufficialmente nel 2017 dal ministero delle Politiche alimentari e forestali e a cui si sono poi aggiunte l’Austria e la Grecia. Quest’antica pratica di allevamento, che ha interessato per secoli la vita di gran parte delle popolazioni appenniniche, ha avuto nel territorio di Amatrice e dei confinanti Abruzzo e Molise uno sviluppo determinante e un’importanza nevralgica dal punto di vista economico e sociale. Sostenibilità ambientale, arte e tradizione popolare, senso della comunità: sono questi gli elementi antropologico-culturali che la civiltà della transumanza ha tutelato e tramandato per secoli, e che Amatrice invita a riscoprire.

In attesa della sfilata di settembre dei pastori dal monte alle valli pontine con musica e degustazioni, da sabato e per tutto il mese di agosto sono previsti eventi legati alla transumanza con concerti di ciaramelle e tamburello e i “pranzi del pastore”, proposti nei tanti ristoranti aperti ad Amatrice, nelle frazioni e nei comuni circostanti. I menu sono a base di prelibati prodotti locali nel pieno rispetto dell’antica tradizione, che Amatrice si propone di tutelare e di sostenere.

Le manifestazioni e gli eventi, consultabili sulla pagina facebook di Radio Amatrice, sono anche l’occasione per visitare la sala Urciuoli del parco don Minozzi con il plastico che riproduce il borgo come si presentava nella prima metà del Novecento, e il museo diocesiano di Amatrice e Accumoli. Il Muda è un interessante luogo di cultura, provvisoriamente situato nell’istituto don Minozzi, nato da un’idea del vescovo di Rieti, Domenico Pompili, che vuole contribuire alla rinascita post-sisma con la tecnologia del futuro recuperando l’eredità culturale del passato. Le nuove tecnologie della realtà aumentata ricostruiscono tridimensionalmente le opere di Amatrice, come la celebre tavola dipinta della Madonna di Cossito, simbolo dello spazio espositivo, ma anche di sculture e oggetti sacri, salvati dalle macerie del terremoto e custodite a Cittaducale. Scaricando l’applicazione “MUDA AR” da Apple Store o Play Store e inquadrando con la fotocamera degli smartphone e dei tablet le immagini poste sui piedistalli o stampate sul materiale informativo dell’esposizione, si possono ammirare le opere riprodotte digitalmente. All’entrata la guida Marco Buonasorte accompagna a conoscere il passato culturale e artistico di Amatrice, offrendo aneddoti e curiosità di un luogo che è impossibile non amare e sostenere.

Da vedere anche la grande opera in bronzo "Mucca con vitello nel paesaggio", che lo scultore Alfiero Nena ha voluto donare un anno fa ad Amatrice proprio per sostenere i duro lavoro di allevatori e agricoltori. E' stata collocata presso il Campo Zero grazie all'opera dell'associazione di promozione sociale IL FORO di Roma e all'Associazione Terra di Amatrice, che si è occupata di realizzare un basamento al monumento con le pietre degli edifici crollati.

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