TRIESTE - Il Rotary Club Trieste dopo un'articolata opera di restauro restituisce alla città un tesoro nascosto: il propileo di San Giusto (in greco propylon), caso unico a Nord di Roma per l'eccezionale livello di conservazione "in alzato", con basamento, colonne e attico che si presentano in situ.
Si tratta di un edificio romano del 50 d.C., la cui funzione era di ingresso monumentale, costituito da colonnati e scale, considerato un monumento dal grande valore storico e dalle potenzialità turistiche notevoli, sconosciuto al pubblico solo perché parte dei suoi elementi compositivi in pietra bianca erano nascosti dalla patina del tempo.
Il Rotary Club Trieste, che ha progettato e finanziato - con la collaborazione della Fondazione benefica Kathleen Foreman Casali - il restauro ha anche realizzato un nuovo percorso di visita nella torre campanaria della cattedrale di San Giusto.
I lavori sono cominciati a gennaio: pulizia delle superfici lapidee, rimozione delle grate e restauro delle vetrate con un "ripensamento" del monumento a misura di visitatore.
Il monumento fu costruito dall'epoca romana al 1300. È stato anche creato un passaggio "sospeso" su superficie vetrata.
Il propileo romano è stato simbolicamente consegnato stamani da Francesco Granbassi, presidente del Rotary Club Trieste, nelle mani dell'arcivescovo Crepaldi e del sindaco Dipiazza: "un'opera unica restituita all'antica bellezza". Sarà infine installata una webcam sul colmo della torre campanaria, che diffonderà così l'immagine del capoluogo del Friuli Venezia Giulia in tutto il mondo. (ANSA).