Le cellule della leucemia
linfatica cronica, quando esprimono sulla loro superficie anche
piccole quantità di una proteina chiamata CD49d, sono
particolarmente resistenti sia ai trattamenti chemioterapici
'convenzionali' sia al farmaco biologico ibrutinib, recentemente
approvato per il trattamento di questa malattia. È la scoperta
di uno studio internazionale coordinato da Antonella Zucchetto e
Valter Gattei, del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano
(Pordenone), che ha visto coinvolti diversi ricercatori in
Italia, Germania e Regno Unito.
Lo studio - pubblicato dalla rivista scientifica Blood - ha
dimostrato come più del 50% dei casi di leucemia linfatica
cronica esprimono sulla superficie delle cellule tumorali la
proteina CD49d, la quale funziona per le cellule leucemiche come
molecola di adesione, favorendone l'ancoraggio sia nei linfonodi
che nel midollo osseo. Come conseguenza, le cellule leucemiche
ancorate nei differenti siti tissutali vengono protette dagli
effetti delle terapie.
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