Tormentata anche dopo la morte.
Hina Saleem, la ventenne pachistana ammazzata 12 anni fa dal
padre per le sue abitudini occidentali e poi sepolta nel
giardino di casa con l'aiuto di alcuni parenti, non riesce a
riposare in pace. La foto che era esposta sulla lapide nel
cimitero Vantiniano di Brescia (lapide donata da un anonimo
benefattore lo scorso giugno), è stata staccata dal fratello
maggiore, Suleman, diventato il capofamiglia dopo l'arresto del
padre, condannato a 30 anni per omicidio. "Ho tolto la foto per
questioni di decoro - ha detto - Quell' immagine non andava
bene. Hina era troppo spogliata, indossava una canottiera rosa e
per la nostra religione non è rispettoso apparire così su una
tomba. Anche nelle vostre chiese non si può entrare in quel
modo". Suleman ha spiegato di aver agito "solo dopo averne
parlato" con la sua famiglia e ha promesso che sceglierà
"un'immagine più decorosa" per ricordare la sorella.
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