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Mostre: Giacomelli e i fotografi '900 a Senigallia

Mostre: Giacomelli e i fotografi '900 a Senigallia

Doppia esposizione, dialogo con autori italiani e internazionali

SENIGALLIA, 20 febbraio 2020, 20:57

Redazione ANSA

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(ANSA) - SENIGALLIA, 20 FEB -Una grande mostra "Sguardi di Novecento: Giacomelli e il suo tempo" rende omaggio da oggi fino al 5 luglio al celebre fotografo di Senigallia in occasione dele ventennale della scomparsa. A Palazzo del Duca è ospitata la sezione internazionale, a cura di ONO arte contemporanea: 20 fotografie di Mario Giacomelli sono messe a confronto con circa 90 scatti di grandi fotografi della metà del ventesimo secolo come Henri Cartier-Bresson, Robert Doisneau, Gianni Berengo Gardin, Brassaï, Kikuji Kawada, Jacques Henri Lartigue, Herbert List, Nino Migliori, Paolo Monti, Leo Matiz, Ara Güler. L'esposizione si ispira a The Photographer's Eye, la grande mostra curata da John Szarkowski al MoMA di New York nel 1964, il primo vero riconoscimento internazionale per Giacomelli: da lì trae spunto per focalizzarsi sullo sviluppo di un linguaggio comune, quello della fotografia che arriva nei paesaggi urbani e rurali del secondo dopoguerra, del neorealismo e che si sposta fino alla streetphotography, alle sperimentazioni e agli astrattismi. A Palazzetto Baviera gli eredi Giacomelli propongono "Sguardi di Novecento a Senigallia. L'Associazione Misa, per una fotografia artistica. Opere dal 1954 al 1958", una selezione di opere fotografiche dei componenti dell'associazione Misa, il gruppo fotografico in cui Giacomelli mosse i primi passi, collaborando con Silvio Pellegrini, Ferruccio Ferroni, Adriano Malfagia, Alfredo Camisa, Paolo Bocci, Bruno Simoncelli, Giuseppe Cavalli, Riccardo Gambelli e Piergiorgio Branzi. Uno scorcio sull'opera del maestro senigalliese, affiancato ad artisti internazionali e italiani, anche coetanei, per far emergere lo spirito del '900, un secolo ricco di stimoli e denso di avvenimenti e riflessioni che hanno portato alla nascita di vari circoli fotografici, tra i quali, appunto, il gruppo Misa negli anni '50.

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