GUIDO SALVINI CON ANDREA SCRESINI,
'LA MALEDIZIONE DI PIAZZA FONTANA' (CHIARELETTERE PP. 614, 22
EURO)
C'è un video che riprende la strage di Piazza Fontana di cui
ricorre il cinquantesimo anniversario. A svelarlo è il libro
inchiesta 'La maledizione di Piazza Fontana' scritto per
Chiarelettere dal giudice Guido Salvini e dal giornalista Andrea
Sceresini. Si tratta di "due nastri Super 8, che mostrano cosa
accadde quel pomeriggio di dicembre di fronte alla Banca
nazionale dell'agricoltura. La cinepresa si trovava sull'altro
lato dello slargo, in direzione di piazza Beccaria, ed era
azionata da uomini dei servizi segreti o da chi lavorava per
loro", rivela l'Antiquario, figlio del socio di Tom Ponzi,
presunto regista del film della strage rinchiuso in nastri di
cui si sono perse le tracce.
Rivelazioni su cui il giudice Salvini continua a
interrogarsi: quelle bobine esistono ancora? Quante persone vi
hanno avuto accesso nel corso degli anni? E con quale scopo?
Sono domande che probabilmente resteranno per sempre prive di
una risposta. Salvini negli anni Novanta ha condotto le indagini
poi confluite nel terzo processo per la strage, chiusosi nel
2005 con una sentenza della Cassazione che, pur riconoscendo la
responsabilità in quei fatti dei militanti veneti di Ordine
Nuovo. assolse anche gli ultimi imputati ad eccezione di Carlo
Digilio, l'artificiere del gruppo, la cui pena sarà però
prescritta.
Nel settembre del 2008 Salvini riceve una lettera, da un ex
ordinovista padovano: "la prego contattarmi personalmente -
recita - per novità su Piazza Fontana." E' il primo passo di una
lunga e puntigliosa inchiesta privata. Salvini spiega che "ci
sono storie che non si staccano, che ti seguono ovunque e non ti
lasciano più. Piazza Fontana per me è una di queste, un'ombra,
un pensiero di sottofondo. Ti occupi d'altro, ma ci ritorni
sempre". Il libro, corredato da molte foto, è un rendiconto del
lungo lavoro compiuto dall'allora giudice istruttore di Milano
per far luce sulle responsabilità dei neofascisti, ma indica
anche quanti elementi e possibili testimonianze siano emerse in
seguito, facendo ulteriore luce sulla vicenda. La "maledizione"
di cui parla Salvini sta proprio in questa impossibilità di
fissare definitivamente una verità già emersa, malgrado tutto,
in tanti anni di indagini e contro-inchieste. Dopo la sentenza
della Cassazione, il giudice ha continuato il suo lavoro di
ricerca, "da cittadino e studioso", fino ad affermare che "se un
nuovo processo venisse celebrato oggi, sommando quello che è
emerso in tutti i processi e gli elementi contenuti in questo
libro, è probabile che i responsabili della strage avrebbero
tutti o quasi un nome".
Nel libro, frutto di un'indagine durata oltre dieci anni, si
svela anche l'identità del Paracadutista, il giovane ordinovista
veronese che avrebbe fisicamente messo la bomba che causò 17
morti e 88 feriti. Dopo una lunghissima e controversa vicenda
giudiziaria, che ha visto i processi concludersi con
l'assoluzione degli imputati, nel 2005 la Cassazione ha
affermato che la strage fu realizzata dalla cellula eversiva di
Ordine Nuovo capitanata da Franco Freda e Giovanni Ventura, non
più processabili in quanto assolti con sentenza definitiva nel
1987. Non c'è mai stata, invece, una sentenza per gli esecutori
materiali, coloro che cioè portarono la valigia con la bomba
all'interno della Banca nazionale dell'Agricoltura.
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