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Powidoki, l'ultimo film di Andrzej Waida arriva in sala

Powidoki, l'ultimo film di Andrzej Waida arriva in sala

Compiuto pochi mesi prima della morte, biografia pittore polacco

ROMA, 15 luglio 2019, 10:48

Redazione ANSA

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(di Francesca Pierleoni) POWIDOKI, IL RITRATTO NEGATO di Andrzej Wajda (con Boguslaw Linda, Aleksandra Justa, Bronislawa Zamachowska, Zofia Wichlacz, Krzysztof Pieczynski) è l'ultimo film del grande maestro polacco, compiuto subito prima della morte, la biografia di un celebre pittore del secondo '900 che per le sue teorie e il suo carisma con i giovani allievi venne perseguitato e messo al bando dalle autorita' e dalla cultura filo-sovietica. Il film, - che solo ora arriva nelle sale italiane dall'11 luglio - e' un potente ed emozionante ritratto di Wladislaw Strzeminski, grande pittore, e fondatore del Museo d'arte moderna di Lodz, amico e allievo di Chagall, Malevic e Rodcenko, perseguitato nell'ultima parte della sua vita dal regime comunista, per il suo rifiuto di piegarsi ai dettami del realismo socialista. Powidoki evoca il grigiore del regime comunista, a confronto con il mondo di colori e forme astratte di Strzeminski (Boguslaw Linda, qui al suo quarto film con Wajda), trasporta il pubblico nell'incubo in cui sprofonda l'artista, che aveva imparato a dipingere dopo aver perso durante la I guerra Mondiale una gamba e una mano. La rottura con il regime avviene nel 1950. Una scelta che gli causa l'immediato licenziamento dall'Accademia di Belle Arti, dove i suoi allievi lo adorano, la radiazione dell'associazione artisti polacchi e l'impossibilita' pratica di trovare lavoro. Porte chiuse che lo spingono a un'estrema poverta' e alla malattia (muore nel 1952 a 59 anni). Oltre a qualche studente, tra i quali Hania (Zofia Wichlacz), innamorata di lui, gli resta vicino solo la figlia ancora bambina, Nika (Bronislawa Zamachowska), gia' costretta ad affrontare lutti e privazioni, come la morte prematura della madre scultrice.
    ''Questo e' un film che Andrzej voleva realizzare da vent'anni - ha ricordato il protagonista presentando il film alla festa di Roma nell'ottobre del 2016 - e' sulla liberta dell'artista, sul modo in cui si rapporta con la realta' quando lo stato vuole dominare sulla cultura''.
   

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