(ANSA-XINHUA) - CHENGDU, 20 AGO - Nuovi scavi archeologici
saranno compiuti fra le antichissime rovine di Sanxingdui, nella
provincia del Sichuan, in Cina sudoccidentale, prima della fine
del 2019.
Le rovine di Sanxingdui sono nella città di Guanghan, a circa
38 km da Chengdu, capoluogo del Sichuan. Si ritiene che siano i
resti del regno di Shu, che risale da 2.600 a 4.800 anni fa.
Il sito è elencato tra i primi 10 reperti archeologici cinesi
del XX secolo, le rovine di Sanxingdui, che si estendono su una
superficie di 12 chilometri quadrati, testimoniano le diverse
origini della civiltà cinese.
Il nuovo progetto, afferma Tang Fei, responsabile del Sichuan
Provincial Cultural Relics and Archaeology Research Institute,
mira a portare alla luce nuovi elementi di quella civiltà
perduta, come i siti di sacrificio e culto e le tombe
dell'aristocrazia.
L'imminente scavo coinvolgerà molti ricercatori in patria e
all'estero, anche se non ha rivelato con esattezza l'area
scavata.
Le rovine sono state scoperte accidentalmente da un
contadino, che nel 1929, scavando un fossato, trovò un pezzo di
giada.
Due fosse sacrificali riempite con più di 1.000 tesori, tra
cui maschere d'oro, oggetti in bronzo, tavolette di giada,
avorio e alberi sacri, sono stati scoperti nel 1986 quando dei
lavoratori scavavano l'argilla per i mattoni. Dal 1988 le rovine
sono tutelate a livello statale. (ANSA-XINHUA).