"Il bene casa, essendo duraturo, deve essere dato a persone che dimostrano di appartenere a una comunità solidamente, di pagare le tasse, di essere in regola con tutto, infatti noi abbiamo inserito la residenza storica di tre anni ovvero servono tre anni di residenza, nel Comune, per potervi accedere. Dall'altro lato bisogna avere buon senso e creare contesti misti, evitando ghetti e dare un servizio pubblico temporaneo molto equilibrato per evitare tensioni sociali". Lo ha detto Elisabetta Gualmini, vicepresidente della Regione Emilia Romagna e assessore al welfare e alle politiche abitative, parlando delle assegnazioni degli alloggi di edilizia pubblica a margine dell'ottava convention di Confabitare, associazione di piccoli proprietari immobiliari, organizzata all'Hotel Savoia Regency di Bologna.
Il momento di approfondimento su mercato, abitazioni e futuro ha permesso anche di ripercorrere gli impegni della Regione sul fronte casa: dal sostegno al settore edile, per superare la crisi degli ultimi anni, ai bandi per le giovani coppie per potere acquistare un'abitazione. "Per questo tipo di finanziamento, in questo mandato abbiamo stanziato circa 25 milioni di euro - ha spiegato Gualmini - siamo arrivati all'undicesimo anno. Per aiutare i privati, le giovani coppie, c'è un bando per l'acquisto della prima casa, un modo per rilanciare l'acquisto di immobili sfitti o invenduti. Sul versante dell'edilizia residenziale pubblica, abbiamo lavorato sul recupero degli immobili e varato una riforma che dovrebbe consentire una maggiore rotazione dentro gli alloggi".
Investimenti anche sull'accessibilità. "In Emilia Romagna - ha concluso l'assessore - oltre il 60% dei condomini con più di 3 piani è senza ascensore. Un problema per le persone anziane, per questo stiamo lavorando per rendere più accessibili gli stabili".
In collaborazione con:
Confabitare Bologna