Quotidiano Energia - Un tavolo tecnico nella Conferenza Stato-Regioni per rafforzare la sinergia con i territori e lavorare insieme a uno snellimento dei procedimenti che interessano le rinnovabili. Lo ha annunciato la ministra Mariastella Gelmini, alla guida del dipartimento per gli Affari regionali, intervenendo alla Camera sulla relazione del Pnrr.
“Credo ci siano margini, attraverso un’intesa con il ministro Cingolani, per rafforzare la sinergia con le Regioni e quindi provare ad andare oltre il 40% del fabbisogno energetico soddisfatto attraverso le fonti rinnovabili. È quindi mia intenzione costituire un tavolo tecnico presso la Conferenza Stato-Regioni e provare ad accelerare e rivedere il sistema delle autorizzazioni”, ha detto la ministra ricordando il confronto avuto con i territori per l’approvazione del decreto legislativo in attuazione della direttiva Red II e riferendosi al relativo target del 40%.
“Sappiamo – ha proseguito - che non siamo in grado di soddisfare il nostro fabbisogno senza il gas e senza diverse forme di energia, ma l’obiettivo di rafforzare e aumentare la produzione di energia da rinnovabili passa da uno snellimento delle procedure e da un raccordo più forte con le Regioni”.
La ministra è tornata sull’argomento nel corso delle repliche ai deputati della commissione Bilancio. “La transizione ecologica non si può affrontare senza il coinvolgimento delle Regioni”, ha ribadito.
Pur ricordando che “al momento è molto difficile prescindere dal gas” e definendo “coraggiose le parole del collega (Cingolani, ndr)” sul nucleare, Gelimini ha osservato che “alle condizioni date, si possa potenziare la produzione di energia da rinnovabili attraverso una collaborazione più forte con le Regioni”.
“È chiaro – ha puntualizzato parlando del processo di transizione ecologica - che questa sfida passa da un potenziamento e da un ammodernamento della Pubblica amministrazione”.
In un altro passaggio, la ministra ha riferito delle riunioni del Cite e non ha nascosto le difficoltà riscontrate sul Fit for 55 e sul Piano per la transizione ecologica, per cui c’è stato il parere negativo delle Regioni, definendo queste riunioni “problematiche”.
In merito al pacchetto Fit for 55 ha sostenuto “che preoccupa le Regioni, perché tutti vogliono la transizione ecologica, ma ciò non si deve tradurre in una perdita di posti di lavoro o in un eccesso di velocità che mette in difficoltà le filiere produttive”. La responsabile degli Affari regionali ha inoltre riferito che tra i progetti bandiera delle Regioni per il Pnrr “è molto gettonata la transizione ecologica” e ne sono stati definiti circa 15 su 20.
Le audizioni previste per ieri (20 gennaio) con Regioni, Comuni e Province sull'attuazione del Pnrr sono state sconvocate e saranno svolte dopo l'elezione del presidente della Repubblica.