(ANSA)- ROMA, 12 LUG - Il padre dell'ematologia italiana, volto
umano della medicina. Tenace, con un sorriso inconfondibile e la
capacità di trovare una parola per tutti i suoi pazienti. Una
vita passata a combattere instancabilmente la leucemia e gli
altri tumori del sangue. Così l'Ail, Associazione italiana
contro le leucemie, i linfomi e il mieloma, i suoi volontari, i
pazienti, gli ematologi e i ricercatori ricordano a un anno
dalla sua scomparsa (era il 15 luglio 2018) Franco Mandelli, che
dell'Associazione è stato presidente.
"Il professor Mandelli - evidenzia Sergio Amadori, presidente
Ail - è stato e resterà sempre per tutti noi una guida
illuminata, per me e per molti altri colleghi un maestro, per i
malati una vivida speranza e per Ail un esempio di impegno
sociale, vissuto ogni giorno con forza e grande coraggio".
Ail quest'anno celebra 50 anni di attività: a Mandelli si
deve secondo quanto ricorda l'associazione non solo la crescita
esponenziale, sapendo attrarre migliaia di volontari in tutta
Italia (quasi 20.000 volontari e 81 sezioni provinciali dal Nord
al Sud), ma anche l'aver compreso prima di altri, la necessità
di porre al centro della cura e dell'assistenza il malato. E poi
iniziative come le campagne nazionali di raccolta fondi per
sostenere la ricerca scientifica, l'idea di creare un ponte tra
ricerca e pratica clinica con la messa in rete di reparti di
ematologia e laboratori, le case alloggio Ail e, non ultimo, la
realizzazione di servizi per l'assistenza domiciliare ai
pazienti.(ANSA).