(ANSA) - ROMA, 08 LUG - Dopo quelli 'di Berlino' e 'di
Londra', ora è il 'paziente di San Paolo' a far sperare in una
svolta nella lotta all'Aids. Mentre i primi due sono guariti dal
virus grazie a un trapianto di midollo avuto per altri motivi,
il terzo è libero dall'Hiv da oltre un anno grazie a un mix di
farmaci. Il caso è stato presentato alla conferenza Aids 2020,
in corso in forma virtuale per la pandemia. L'uomo, di 36
anni, sieropositivo dal 2012, partecipava alla sperimentazione
di una nuova strategia terapeutica mirata a 'stanare' il virus
dai 'reservoir' che ha nelle cellule, che lo fanno tornare
quando si smettono i trattamenti usuali. E' stato curato con un
mix 'aggressivo' di antiretrovirali e nicotinamide, la vitamina
B3, e una volta interrotta la terapia il suo sangue è stato
testato ogni tre settimane, senza nessun segno di infezione. Il
paziente, spiegano gli esperti dell'università federale di San
Paolo, ha smesso con i trattamenti nel marzo del 2019, e il
virus finora non è tornato. "Anche se è un caso isolato -
afferma al New York Times Ricardo Diaz, uno dei ricercatori
coinvolti - potrebbe essere la prima remissione di lungo termine
dell'Hiv senza un trapianto". Il 'paziente di San Paolo'
potrebbe quindi aggiungersi a quelli di 'Londra' e 'Berlino',
guariti con un trapianto di midollo ricevuto per un tumore in
cui è stato usato quello di un donatore con una rara mutazione
genetica che protegge dal virus. Un bambino statunitense curato
con un mix di farmaci che è stato in remissione per due anni,
invece, ha visto poi il ritorno del virus. Il congresso, il più
importante al mondo sul tema, ha fatto il punto sull'andamento
dei trattamenti. Ben 24 Paesi, dove sono in terapia 8,3 milioni
di persone con Hiv "hanno scorte estremamente basse o
interruzioni nella fornitura di medicinali antiretrovirali", ha
scoperto una survey dell'Oms. L'incapacità dei fornitori di
consegnare i farmaci in tempo e lo stop dei trasporti,
unitamente a un accesso limitato ai servizi sanitari, sono tra
le cause della carenza denunciata in totale, a livello più o
meno grave, da 73 Paesi. Tra le novità più importanti
annunciate al congresso ci sono i buoni risultati ottenuti dal
test clinico di un nuovo farmaco daassumere solo una volta ogni
due mesi che può prevenirel'infezione da Hiv, il cabotegravir.
Il farmaco si fa via iniezione ogni due mesi e quindi
rappresenterebbe unpasso avanti notevole rispetto alle pillole
preventiveattualmente in uso, per ora costose e da assumere ogni
giorno. (ANSA).