(ANSA) - AOSTA, 19 GIU - "Il Monte Bianco non ci incita né ci
sopporta, non ci lusinga né ci tradisce. Egli è, dall'inizio dei
tempi, e appare grandioso perché grandiosa è la sua
indifferenza. A me non sarà mai dato salirlo: mi basta stare
qui, godere della sua vista. L'ho visto, e tanto mi appaga; non
mi illudo che lui abbia visto me". E' quanto scrive l'autore
bolognese Enrico Brizzi nel nuovo libro 'L'estate del gigante'
(320 pagine, editori Ponte alle Grazie e Club alpino italiano)
nel quale racconta il viaggio a piedi intorno al Monte Bianco.
Si tratta di un itinerario escursionistico "di culto", tra i più
popolari in tutta Europa, che si snoda tra i 1.000 e i 2.600
metri di quota, in Italia, Francia e Svizzera. Privo di passaggi
tecnici su roccia o ghiaccio, è percorribile in estate da
qualunque escursionista in buona forma. Si compie in 10/12
giorni con un dislivello totale di 10.000 metri.
"Brizzi ci racconta che camminare fra Courmayeur, Chamonix e il
lago incantato di Champex - si legge nella presnetazione del
libro - significa ben più che compiere un viaggio in montagna,
ma rappresenta anche una escursione tra le epoche attraverso la
letteratura del tempo, di cui il Monte Bianco è particolarmente
ricco: dai tempi in cui le ripide pietraie e le morene dei
ghiacciai erano battute unicamente da cercatori di cristalli e
cacciatori di camosci, fino ai giorni nostri, sfiorando le
avventure di nobiluomini dai baffi a manubrio e intraprendenti
signorine decise a dimostrare che il gentil sesso non aveva
diritto solo al voto, ma anche a dire la propria sulle
montagne". (ANSA).