Il nuovo codice di Protezione
civile (Decreto legislativo n. 1 del 2 gennaio 2018), ma
soprattutto la recente istituzione dell'Agenzia regionale di
Protezione civile (legge regionale n.46 del 20 dicembre 2019),
sono le novità più importanti nella gestione delle emergenze in
Abruzzo a distanza di tre anni dalla tragedia di Rigopiano. A
sostenerlo sono le fonti della Protezione civile regionale.
Il nuovo codice di Protezione civile punta a semplificare le
regole con l'obiettivo di garantire una operatività lineare,
efficace e tempestiva. In particolare, tra le novità che
riguardano la gestione delle emergenze, è da segnalare
l'introduzione dello stato di mobilitazione, che consente al
sistema territoriale di mobilitare le sue risorse e di chiedere
anche il concorso delle risorse nazionali, anche prima della
dichiarazione dello stato di emergenza. Il codice introduce
inoltre il principio della partecipazione dei cittadini
finalizzata alla maggiore consapevolezza dei rischi e alla
crescita della resilienza delle comunità: tale partecipazione
può realizzarsi in vari ambiti, dalla formazione professionale,
alla pianificazione di protezione civile e attraverso l'adesione
al volontariato di settore.
L'agenzia regionale, con sede all'Aquila, sarà dotata di
piena autonomia organizzativa, gestionale, contabile e
finanziaria, e avrà il direttore - ancora da nominare - e il
revisore legale: l'incarico di direttore sarà conferito dalla
Giunta, mentre il revisore verrà nominato dal Consiglio
regionale con un incarico della durata di tre anni. L'agenzia,
oltre alle finalità di Protezione civile, avrà anche il compito
di fare informazione e comunicazione, sensibilizzazione e
attività di educazione civica, con particolare riferimento alle
popolazioni sottoposte a rischio.
Il ruolo del presidente della Regione - riferiscono le fonti
- a differenza del passato, sarà quello di massima autorità
territoriale responsabile di tutto quello che riguarda la
Protezione civile. "L'Abruzzo - aveva commentato il governatore
Marco Marsilio subito dopo l'approvazione della legge - ha
l'ambizione di diventare una regione pilota a livello nazionale
per far fronte in maniera tempestiva e organizzata alle
emergenze che, purtroppo, sono sempre più frequenti".
In Abruzzo ci sono 160 organizzazioni di volontariato, che
raccolgono complessivamente circa settemila persone; il parco
mezzi invece conta 120 fuoristrada, 20 grandi gruppi elettrogeni
e 25 idrovore della Regione.
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