L' architetto Santiago Calatrava
torna a Napoli, a Capodimonte, per produrre opere in porcellana
destinate alla Chiesa di San Gennaro nel Real Bosco che riaprirà
il prossimo Natale. "Sarà un allestimento meraviglioso, voglio
che la sorpresa sia completa. La cappella è chiusa da più di 50
anni", dice Sylvain Bellenger, direttore del Museo e Real Bosco
di Capodimonte, accogliendo l'artista spagnolo. Calatrava
lavorerà con i maestri ceramisti e gli studenti dell'Istituto ad
indirizzo raro Caselli-De Sanctis, con sede proprio
nell'edificio dove sorgeva la storica Manifattura della
Porcellana, nei pressi della Chiesa e del Cellaio che ospita le
sue opere in ceramica prodotte negli anni a Manises, grande
scuola ceramica europea, vicino alla sua città di origine
Valencia.
''Una delle cose più nobili che può fare una persona è
insegnare ai giovani, penso a tutti i professori e oggi in
particolare a chi insegna l'arte della porcellana che a Napoli
ha una tradizione secolare - ha detto Calatrava -. Essere in
questa scuola è un grande onore''.
I seminari e i laboratori sono connessi alla mostra 'Santiago
Calatrava. Nella luce di Napoli' (fino al 13 gennaio 2021), a
cura di Sylvain Bellenger e Robertina Calatrava, moglie
dell'artista, sostenuta dalla Regione Campania e organizzata
dalla Scabec in collaborazione con lo Studio Calatrava. ''La
luce di Napoli è un manifesto di ammirazione per le bellezze
culturali di questa parte del mondo - ha sottolineato Calatrava
-: credo nell'insegnamento osmotico, non tanto legato alle
parole ma ai gesti. E invito i ragazzi a seguire un cammino
perseveranza e lavoro. In questo luogo c'è una grande luce''.
Calatrava è stato accolto da Bellenger, Valter Luca De
Bartolomeis, dirigente dell'Istituto Caselli-De Sanctis,
Patrizia Boldoni, presidente del Comitato scientifico regionale
delle arti e della cultura e Armida Filippelli, assessore alla
Formazione professionale della Regione Campania.
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