Si appropriavano di auto prese a
noleggio in Italia, le "ripulivano" e le inviavano dietro
compenso in Francia per poi trasferirle definitivamente in
Algeria o in Germania. È l'accusa a carico di un'organizzazione
criminale con base nel Napoletano, smantellata con dieci
arresti e tre misure più lievi dalla Polizia Stradale di Napoli
e Bologna, nell'ambito di un'indagine coordinata dalla Procura
di Napoli Nord.
In carcere, su ordine del Gip del tribunale di Napoli Nord, è
finito un 27enne di Casavatore (Napoli), ritenuto il capo
dell'associazione a delinquere, che spendeva i cospicui proventi
illeciti in beni di lusso, da capi di abbigliamento a orologi
molto costosi, e aveva forti contatti con la criminalità di
Marsiglia e Nizza; con il 27enne sono finite agli arresti
domiciliari altre nove persone mentre per tre indagati il Gip ha
disposto l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. In
totale sono 25 gli indagati.
L'inchiesta, denominata "Tebessa" dal nome della città
algerina dove è finita la maggior parte delle auto, ha permesso
di ricostruire le vicende di 22 veicoli per un valore di 900mila
euro; dieci auto sono state recuperate in Algeria, Francia,
Germania e Italia grazie alla collaborazione dell'Interpol; per
altre dodici è ancora in corso la localizzazione. L'indagine è
partita da Bologna, in seguito alla denuncia, da parte di una
società di noleggio auto a lungo termine, della sottrazione di
quattro Audi Q3. Le immediate indagini hanno portato nel
Napoletano, e l'inchiesta è passata all'ufficio inquirente di
Napoli Nord (Procuratore Carmine Renzulli), che con la Polizia
Stradale ha scoperto che le auto erano state noleggiate
ricorrendo a prestanomi e, grazie a documentazione falsa, erano
state trasportate prima in Francia e poi in Algeria. Gli
inquirenti hanno usato anche un "trojan" - un captatore
informatico - per ricostruire i movimenti dei malviventi,
accertando che erano tutti disoccupati.
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