"Questa non è scuola, non è
lavoro. Vogliamo sicurezza e diritti, stop Pcto e stage che
insegnano la precarietà". E' il messaggio della Rete degli
studenti medi che oggi sta vivendo una giornata di
mobilitazione, a una settimana dalla morte di Lorenzo Parelli,
avvenuta durante uno stage formativo a Udine.
La manifestazione parte da Udine, dove alle 9 in Piazza Primo
Maggio si sono radunati studenti e studentesse per ricordare
Lorenzo e "lanciare un segnale affinché Ministero e Governo
diano risposte", come riporta un comunicato. Sono previste
azioni e flash mob per tutta la mattinata davanti le scuole di
tutta Italia, a Roma, Cagliari, Mantova, Potenza e molte altre
città. La giornata di agitazione continuerà con i presidi
organizzati in diverse città, da Genova, Padova, Viterbo,
Verona, Vicenza, Treviso, Martina Franca, Latina e altre.
"Lorenzo ha perso la vita durante una attività che il
Ministero dell'Istruzione considerava formativa" dice Tommaso
Biancuzzi della Rete degli Studenti Medi "Non vogliamo che la
sua morte passi in secondo piano. Organizzare con tutti gli
studenti e tutte le studentesse questa giornata di mobilitazione
per noi è dare un segnale: non vogliamo un'istruzione che ci
insegni che il lavoro è morte e precarietà". Secondo la Rete,
"da Ministero e Governo non è stato detto nulla sulla morte di
Lorenzo. Fare finta di nulla o trattarla come un tragico
incidente non è utile a nessuno. Le indagini proseguiranno, ma è
evidente che un problema ci sia e sia profondo."
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