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Bullismo, 7 giovani su 10 inconsapevoli e non lo condannano

Bullismo, 7 giovani su 10 inconsapevoli e non lo condannano

Sondaggio Eurodap,maggior parte pensa che uso droghe sia normale

ROMA, 29 marzo 2017, 19:36

Redazione ANSA

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Bullismo, violenza verbale e fisica, uso di droghe, aggressività: azioni spesso diffuse tra gli adolescenti, ma che sorprendentemente sette giovani su 10 non commentano negativamente. E' il dato che emerge da un sondaggio dell'Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico (Eurodap) su un campione di 800 persone, di cui 330 ragazzi tra i 18 e i 25 anni.
    "E' preoccupante l'atteggiamento dei 330 giovani che hanno partecipato al sondaggio - afferma la psicologa Paola Vinciguerra, presidente Eurodap -. Tutti, rispondendo alle domande, hanno avuto un atteggiamento che dimostra inconsapevolezza rispetto alla gravità di azioni come il bullismo, la violenza verbale e fisica nei confronti di un altro adolescente, o azioni che possano mettere in pericolo la propria vita e quella degli altri".
    Secondo il 70% del campione, spiega l'esperta, "questi atti vengono messi di solito in campo per curiosità. Secondo le risposte raccolte chi agisce con violenza fisica e verbale su un'altra persona, chi maltratta i genitori, chi mette in pericolo la propria vita e quella degli altri lo fa perché queste azioni danno eccitazione; oppure si mettono in pratica tanto per fare qualcosa e vedere la reazione nell'altro. Sul fronte uso di droghe le risposte sono molto pericolose. La maggior parte dei giovani sostiene che usare droghe sia normale". "I giovani - continua Vinciguerra - credono che queste azioni siano sempre esistite ma che adesso siano più conosciute da quando si dispone di Internet. Solo il 30% dei giovani ravvede in questi atti comportamenti socialmente inadeguati e pericolosi e tende a dare la responsabilità all'esterno".
    "Ci troviamo di fronte - osserva l'esperta - ad un grave allarme sociale riguardo il disturbo di comportamento antisociale, di cui le cronache ci rimandano i fatti più drammatici, ma che è una modalità di comportamento generalizzato tra la maggioranza degli adolescenti, di cui nessuno si prende la sua parte di responsabilità". La presidente Eurodap conclude richiamando i genitori a svolgere al meglio la loro funzione educativa: la famiglia, conclude, "ha una profonda responsabilità nei comportamenti dei ragazzi". (ANSA)

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