Alcuni campioni di latte pastorizzato
(e non solo quello crudo) provenienti da allevamenti interessati
dall'epidemia di influenza aviaria negli Stati Uniti contengono
tracce di virus A/H5N1. Lo ha reso noto la Food and Drug
Administration in un documento pubblicato ieri sul proprio sito.
Al momento, tuttavia, non è possibile dire se si tratti di
frammenti di materiale genetico inattivo o di virus vivo. "A
oggi, non abbiamo visto nulla che possa cambiare la nostra
valutazione che l'approvvigionamento commerciale di latte è
sicuro", afferma l'Fda.
L'agenzia, per il momento, non ha fornito molti dettagli.
"Alcuni dei campioni raccolti hanno indicato la presenza di
virus dell'influenza aviaria ad alta patogenicità utilizzando il
test quantitativo della reazione a catena della polimerasi
(qPCR)", si legge nel documento. Tuttavia, precisa l'Fda, un
risultato positivo a questo esame "significa che nel campione è
stato rilevato il materiale genetico dell'agente patogeno, ma
ciò non significa che il campione contenga un agente patogeno
intatto e infettivo. Questo perché i test qPCR rilevano anche il
materiale genetico residuo di agenti patogeni uccisi dal calore,
come la pastorizzazione o altri trattamenti per la sicurezza
alimentare".
Per questo l'Fda sta per condurre ulteriori test, come il
tentativo di coltivare in uova i campioni di virus riscontrati,
per sciogliere ogni dubbio sull'eventuale presenza di virus
vivo. "Riconosciamo l'importanza di rilasciare ulteriori
informazioni", conclude l'agenzia. "I risultati di più studi
saranno resi disponibili nei prossimi giorni o settimane".
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