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Presidente Sin, dialisi consuma 1,75 milioni metri cubi d'acqua

Presidente Sin, dialisi consuma 1,75 milioni metri cubi d'acqua

Congresso mondiale nefrologia: 'Si va verso la Eco-Dialysis'

MILANO, 24 aprile 2024, 12:25

Redazione ANSA

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"Il trattamento della dialisi per i sette milioni di pazienti italiani con la Malattia Renale Cronica (Mrc) severa e delle sue complicanze comportano un consumo d'acqua pari a 1,75 milioni di metri cubi e un consumo di energia pari a 83,7 milioni di Kwh".
    A riferirlo è il presidente della Società Italiana di Nefrologia (Sin), Stefano Bianchi, parlando ai giornalisti di Unamsi (Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione) riuniti via zoom per riferire le conclusioni del Congresso mondiale di nefrologia appena conclusosi a Buenos Aires.
    "Costi enormi - ha commentato Bianchi - difficilmente sostenibili anche nei Paesi più ricchi". Ed è stata avvertita a livello mondiale, proprio a Buenos Aires, la necessità di sviluppare il più possibile i programmi di dialisi peritoneale, meno costosa della emodialisi, oltre alla terapia nutrizionale della Mrc, e anche programmi dedicati alla diagnosi precoce e alla terapia tempestiva.
    I costi per la terapia dialitica-trapianto (e delle complicanze della Mrc), ha detto in particolare Bianchi, in Italia vanno oltre il 2,5% dell'intero finanziamento destinato alla Sanità. Anche perché è una malattia molto diffusa: con stime che a livello mondiale arrivano a oltre un miliardo di persone (10-15 per cento della popolazione). E i costi vengono ingigantiti dal fatto che si tratta di una malattia nemica dell'ambiente: "Oltre agli enormi consumi d'acqua e di energia - ha precisato il nefrologo - i trattamenti dialitici fatti ogni anno in Italia comportano 5.600 tonnellate di rifiuti sanitari solidi pericolosi, 2.100 tonnellate di rifiuti sanitari non pericolosi (plastica) e una produzione di rifiuti liquidi da trattare prima dell'immissione nel sistema fognario di 1.263 milioni di litri".
    La Sin si impegna quindi a favorire in Italia anche l'adozione di attrezzature complesse per il risparmio di acqua, fermandone l'erogazione nel momento preciso in cui il trattamento della dialisi si ferma, oltre ad attrezzature per il risparmio di energia e per il contenimento dell'uso di materiale plastico. "Si va decisamente - ha concluso Bianchi - verso quella che è già stata definita come Green Nephrology o Eco-Dialysis".
    Del resto sono già attivi, presso alcune aziende sanitarie italiane sistemi, per la distribuzione del concentrato acido usato nelle sedute di dialisi, che rilasciano il liquido ad ogni postazione. La sola Ussl 7 Pedemontana (Vicenza) ha calcolato un risparmio annuale di 25mila sacche di plastica.
   

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