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>>>ANSA/ Scoperta una nuova forma ereditaria di tumore al seno

>>>ANSA/ Scoperta una nuova forma ereditaria di tumore al seno

IEO, "colpisce soprattutto in donne under-45. Cruciale il test"

ROMA, 30 aprile 2024, 13:35

Redazione ANSA

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(di Paola Mariano) Scoperta una nuova forma di tumore al seno ereditaria e il gene alla base, già noto per il suo ruolo nell'aumentare il rischio di tumore gastrico ereditario: la scoperta, dell'Istituto Europeo di Oncologia, apre a nuovi test genetici per la prevenzione e la diagnosi precoce e anche alla possibilità di cure mirate. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista JAMA Network Open, la nuova forma di carcinoma mammario dipende dal gene CDH1 e si differenzia integralmente dal classico tumore mammario ereditario, causata dalle mutazioni dei geni BRCA1 e 2. Il risultato si deve a un'intuizione clinica di Giovanni Corso, chirurgo senologo dell'IEO e ricercatore dell'Università Statale di Milano.
    "È una nuova sindrome chiamata 'carcinoma mammario lobulare ereditario': abbiamo infatti identificato mutazioni del gene CDH1 in donne operate per un tumore lobulare del seno. Abbiamo scoperto che tale gene si lega alla nuova variante rara di tumore lobulare, che si presenta prevalentemente nelle donne giovani con età inferiore ai 45 anni alla diagnosi, o con storia familiare positiva per carcinoma mammario, o con un tumore mammario bilaterale", spiega Corso, per questo diverrà cruciale il test genetico.
    In più di un tumore è ormai assodata la complicità di alcuni geni che, mutati, aumentano il rischio di ammalarsi; la conoscenza di queste mutazioni offre un'arma in più sia nella prevenzione, sia nelle cure. Paradigmatico in questo senso è proprio il tumore del seno, con la "mutazione Jolie" sul gene BRCA1 che ha fatto breccia nel pubblico mondiale. Si parla di un aumento di circa il 70% del rischio di sviluppare un tumore del seno per mutazioni sia di BRCA1 sia di BRCA2. In generale, sono associati a mutazioni BRCA circa l'8% di tutti i tumori al seno e ben un quarto dei tumori ovarici, che risultano anche molto aggressivi.
    Lo studio italiano, finanziato dal Ministero della Salute, ha coinvolto 5429 donne operate al seno per tumore lobulare. Le donne che presentavano la forma particolare di tumore erano in totale 1867 e, tra queste, 394 sono state testate per i geni CDH1, BRCA1 e BRCA2. Circa il 5% presentava una variante del gene CDH1, mentre non aveva mutazioni dei geni BRCA1 e 2.
    Nonostante sia una sindrome rara, la probabilità che questa variante porti alla malattia è molto alta, circa il 40%.
    "Le analisi statistiche hanno dimostrato che la presenza di CDH1 mutato nelle donne più giovani (40 anni) predispone allo sviluppo del tumore lobulare del seno, anche più dei geni BRCA 1 e 2. Il rischio di sviluppare anche un tumore gastrico rimane incerto, ma possibile. Il test CDH1, ad oggi non previsto dal SSN, diventa quindi importantissimo sia per la donna sia per i familiari. Abbiamo già definito nuovi criteri clinici per testare il gene CDH1, che verranno pubblicati a breve sulle nuove linee guida dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM)" conclude Corso.
    "La nostra scoperta ha importanti implicazioni cliniche perché abbiamo gli strumenti per proteggere le donne che presentano la nuova sindrome di carcinoma mammario lobulare ereditario. Inoltre viene fortemente consigliata la gastroscopia annuale per un possibile rischio di sviluppare un carcinoma gastrico" conclude Paolo Veronesi, coautore dello studio.
   
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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