In Italia solo un caso di tumore allo
stomaco su cinque viene individuato in fase iniziale. I motivi
dei ritardi diagnostici sono soprattutto i sintomi molto
generici della malattia, e la sottovalutazione dei fattori di
rischio. Infatti il tasso di sopravvivenza risulta ancora molto
basso (32%) anche se migliore rispetto al dato medio europeo
(25%).
È quanto emerge alla vigilia del Seminario Nazionale sul
Tumore Gastrico domani a Roma che, giunto alla settima edizione,
è organizzato e promosso dall'associazione ODV Vivere Senza
Stomaco (Si Può).
"Nel nostro Paese, ogni anno i nuovi casi di carcinoma
gastrico ammontano a oltre 15mila - afferma Claudia Santangelo,
Presidente di "Vivere Senza Stomaco" -. L'incidenza è in
crescita mentre le terapie disponibili sono ancora in numero
abbastanza limitato. La malattia oncologica è molto insidiosa e
presenta un alto rischio di recidiva. Fondamentale è la gestione
a 360 gradi del paziente che deve iniziare da una diagnosi
quanto più precoce possibile". "La neoplasia può essere
individuata attraverso una gastroscopia - sottolinea Elisa
Mandolesi, Medico di Medicina Generale a Ferrara -. Spetta al
medico di famiglia indirizzare l'assistito verso un esame che
può essere salvavita. Vi è a volte la tendenza a prescrivere
solo farmaci antiacidi e a non eradicare il batterio
Helicobacter pylori, uno dei principali responsabili della
patologia. Bisogna aumentare la consapevolezza dei medici non
specialisti verso una patologia considerata ancora poco
diffusa". "Il carcinoma dello stomaco colpisce soprattutto gli
uomini anziani - prosegue Paolo Gritti, Past-President della
Società Italiana di Psico-Oncologia. La metà dei pazienti ha più
di 75 anni e l'assistenza non può limitarsi solo alla
somministrazione delle terapie. E' necessario un supporto
psicologico da parte di uno professionista qualificato". "Quello
di psiconcologia non è un servizio sempre garantito in modo
uniforme nel nostro Paese - prosegue Santangelo. Le
ripercussioni emotive possono influenzare negativamente il
decorso della patologia e la risposta alle cure".
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