In Italia non mancano i medici, ma è
necessario riorganizzare il Servizio sanitario nazionale: lo
rilevano cinque società scientifiche che in un documento
esprimono "viva preoccupazione e contrarietà per le decisioni
assunte dalla commissione Istruzione del Senato relativa alla
possibile abolizione del numero chiuso per il corso di Laurea in
Medicina" e si rendono disponibili a collaborare con le
istituzioni "per affrontare le future sfide che attendono il
nostro Servizio sanitario nazionale". Il documento è firmato da
Società Italiana di Endocrinologia, Associazione Medici
Endocrinologi, Società Italiana di Andrologia e Medicina della
Sessualità, Società Italiana Genere Identità e Salute e
Federazione delle Società di Diabetologia.
Nel documento si rileva che il Servizio sanitario
nazionale "ha necessità di una profonda revisione alla luce di
una situazione demografica che vede la popolazione anziana
sempre più numerosa: nel 2050 per ogni 100 giovani vi saranno
più di 300 anziani", con un conseguente "incremento
significativo delle malattie croniche non trasmissibili",
stimato nel 70% della spesa sanitaria.
"Questa deriva epidemiologica - osservano le cinque società
scientifiche - comporta già ora, ma sarà gravissima in un futuro
prossimo, la carenza di medici specialistici e di personale
sanitario idoneo in grado di affrontare il nuovo panorama che il
sistema sanitario nazionale ha davanti a sé nei prossimi anni.
Sistema Sanitario Nazionale che dovrà, per sopravvivere ed
offrire ai cittadini l'assistenza che meritano, garantire
personale sanitario formato per le nuove sfide e pagato
dignitosamente".
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