"Affrontare, in sanità, la questione
tempi di attesa è un po' come approcciare un paziente con una
patologia multiorgano che necessita di terapie specifiche, ma
che invece viene curato con placebo. Le cause le conosciamo
tutti: la ridotta offerta sanitaria, la carenza di risorse
umane, l'inappropriatezza delle prestazioni, l'approccio
demagogico verso la libera professione del medico". A
dichiararlo è Guido Quici, presidente del sindacato dei medici
Federazione Cimo-Fesmed, sottolineando che "occorre una terapia
molto più articolata che aggredisca contemporaneamente più
cause".
"Dopo decenni di tagli a strutture e risorse umane,
occorre rilanciare l'offerta sanitaria per iniziare a soddisfare
i bisogni di salute espressi ed inespressi. Ha ragione Fiaso-
afferma il presidente Cimo-Fesmed - quando afferma che il 30%
delle richieste sono inappropriate, ma quante altre prestazioni
sono inaccessibili ai cittadini per effetto della chiusura degli
ambulatori o per il non ottimale utilizzo delle sale operatorie
per carenza di medici?" E' necessario "adeguare gli organici
abolendo il tetto di spesa sul personale ma a condizione che
l'algoritmo elaborato da Agenas non sia peggiorativo rispetto
alle reali esigenze".
"Come sindacato riteniamo che buona parte delle prestazioni
inappropriate sono legate alla medicina difensiva, il cui costo
e stimabile nella misura di circa 10 miliardi l'anno e, per
questo motivo, la terapia da adottare consiste in una seria
riforma sulla responsabilità professionale".
"Infine - prosegue Quici - la questione libera professione.
Tanta demagogia solo per mascherare la ridotta offerta
sanitaria. Sono sufficienti alcuni esempi: nel triennio 2019-21,
si registrano oltre 1,3 milioni di prestazioni istituzionali in
meno (-2,2%), circa 0,5 milioni di prestazioni
libero-professionali in meno (-11,2%) con un rapporto, su 1000
abitanti, di 81 prestazioni Alpi su 999 prestazioni
istituzionali (7,7%). Quindi, al di là di poche branche
specialistiche, la libera professione non influenza affatto i
lunghi tempi di attesa, anzi rappresenta un valore aggiunto che
contribuisce a ridurli e, in più, genera introiti all'azienda"
Riproduzione riservata © Copyright ANSA