Il monitoraggio di Gimbe prende poi
in considerazione la rimodulazione della Missione 6 Salute. Se
la sua dotazione finanziaria è rimasta invariata (a 15,6
miliardi), sono stati previsti una riduzione delle Case della
Comunità (-312), delle Centrali Operative Territoriali (-120) e
Ospedali di Comunità (-93) e interventi di antisismica (-25).
"L'unica certezza - afferma Cartabellotta - è che tutto quanto
espunto dal piano di rimodulazione potrà essere realizzato solo
dopo giugno del 2026, data di scadenza ultima delle opere del
Pnrr".
La rimodulazione stabilisce anche una riduzione dei posti
letto di terapia intensiva (-808) e semi-intensiva (-995).
Aumento, invece, degli over 65 da prendere in carico in
assistenza domiciliare (da almeno 800 mila a 842 mila) e dei
pazienti assistiti in telemedicina (da almeno 200 mila a 300
mila). Differimenti temporali sono poi introdotti per
l'attivazione delle Centrali Operative Territoriali dal 30
giugno 2024 al 31 dicembre 2024 (+ 6 mesi) e per l'nstallazione
delle grandi apparecchiature dal 31 dicembre 2024 al 30 giugno
2026 (+ 18 mesi). "Un differimento temporale - commenta il
Presidente della Fondazione Gimbe - motivato da criticità
minori, quali lo smaltimento delle vecchie apparecchiature e
l'adeguamento dei locali, che inevitabilmente condizionerà
l'esigibilità delle prestazioni diagnostiche con apparecchiature
più moderne ed efficienti, in un periodo storico caratterizzato
da tempi di attesa già estremamente lunghi".
Il rispetto delle scadenze future, sottolinea ancora
Cartabellotta, sarà condizionato dalle criticità di attuazione
della riforma dell'assistenza territoriale nei 21 servizi
sanitari regionali. In particolare, il ruolo dei medici di
famiglia e la grave carenza infermieri. Su quest'ultimo punto
Cartabellotta riporta tre dati: innanzitutto, nel 2021, il
numero di infermieri in Italia è pari a 6,2 per 1.000 abitanti
(media Ocse di 9,9), con rilevanti differenze regionali e un
fabbisogno stimato da Agenas tra 19.450 a 26.850 unità. In
secondo luogo, gli stipendi non adeguati, ben al di sotto della
media Ocse (€ 35.030 vs € 44.250 a dicembre 2021). Inoltre,
negli ultimi 20 anni il potere di acquisto dei loro stipendi si
è ridotto sia nel periodo 2000-2019 (-1,5%), sia nel periodo
2019-2021 (-1%), più che in ogni altro Paese Ocse. "La Missione
Salute del Pnrr - conclude Cartabellotta - è indubbiamente una
grande opportunità per potenziare il Ssn, ma solo nell'ambito di
un rilancio complessivo della sanità pubblica. Ovvero, non può
essere la "stampella" per sostenere un Ssn claudicante".
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