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Smi, non si tagliano liste attesa non curando più i cittadini

Smi, non si tagliano liste attesa non curando più i cittadini

Onotri, appropriatezza prescrittiva non è calcolo matematico

ROMA, 30 aprile 2024, 12:41

Redazione ANSA

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"Siamo di fronte non tanto all'appropriatezza prescrittiva, come viene sbandierato, bensì all'ulteriore tentativo di mettere tanti lacci e laccioli alla libera determinazione del medico di poter prescrivere gli esami in scienza e coscienza; si sta puntando alla riduzione tout court delle prestazioni mediche. Questo è il modo peggiore di agire: si vuole trovare la soluzione delle liste di attesa tagliando i servizi e facendo pressioni improprie sui medici.
    Forse si vogliono abbattere le liste di attesa non curando più i cittadini?" Così in una nota Pina Onotri, segretario generale del Sindacato medici italiani (Smi) commenta la notizia resa pubblica dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, sulla predisposizione di un decreto che riguarderebbe l'appropriatezza prescrittiva e il taglio delle liste d'attesa.
    "Si prevede una stretta sulle prescrizioni effettuate dai medici di medicina generale per sottoporli all'appropriatezza come avviene per la farmaceutica, ma, mentre, si esercita una forte pressione sui medici, si concede ai farmacisti di prescrivere analisi a carico del Servizio Sanitario Nazionale in assenza di una qualsiasi indicazione clinica da parte di un medico", spiega Onotri.
    "Quello che viene previsto, per quanto riguarda l'esecuzione di alcuni esami nella farmacia dei servizi, lo riteniamo gravissimo, perché permette ai farmacisti di prescrivere Ecg e Holter anche senza competenze mediche specifiche. - prosegue Onotri - Davanti alla crisi del Ssn, ci aspettavamo, invece, il rafforzamento della medicina di prossimità. Solo in questo modo, siamo del parere, si potrebbero abbattere le liste di attesa e sollevare le sorti del nostro sistema sanitario".
    "L'appropriatezza prescrittiva non può essere solo un calcolo matematico, una media aritmetica che tiene conto solo del fattore della spesa, così come fino ad oggi è stata intesa; fino adesso infatti non si è tenuto conto né del dato clinico, né della necessità di effettuare gli esami. Vorremmo capire - afferma Onotri - quale sia il soggetto che può giudicare se l'operato di un medico di medicina generale sia coerente all'appropriatezza prescrittiva. Affidiamo questo compito alle commissioni di burocrati delle Asl? Perché poi i medici di famiglia dovrebbero essere controllati sull'appropriatezza prescrittiva se hanno già completato un lungo percorso formativo che prevede una laurea, una specializzazione, un esame di Stato, un'abilitazione alla professione e tanta esperienza sul campo?".
   
   

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