Prendere comuni farmaci
antidolorifici (i cosiddetti Fans) mentre si stanno assumendo
anticoncezionali può aumentare il rischio di incorrere in un
episodio di tromboembolismo venoso, vale a dire la formazione di
coaguli nelle vene che possono staccarsi e raggiungere anche i
polmoni. Ciò vale, tuttavia, solo per gli anticoncezionali che
associano estrogeni e progestinici e non per quelli contenenti
soltanto il progestinico (per esempio, la cosiddetta
mini-pillola). Sono i risultati di uno studio coordinato
dall'università di Copenhagen, che ha coinvolto anche il Centro
Regionale di Farmacovigilanza della Campania, pubblicato sul
British Medical Journal.
È già noto che sia i farmaci antinfiammatori non steroidei
(Fans) sia i contraccettivi sono singolarmente associati a un
aumento del rischio di tromboembolismo. Non ci sono però
informazioni sufficienti sul loro utilizzo combinato. La ricerca
si basa sui dati di oltre 2 milioni di donne danesi e ha
incrociato le informazioni sui ricoveri, con quelle relative
alle prescrizioni di contraccettivi e antinfiammatori, come
ibuprofene, diclofenac, naprossene.
I dati hanno confermato che ciascuna categoria di farmaci,
assunta da sola, ha un impatto sul rischio di tromboembolismo.
Le probabilità di formazione di trombi crescono però ancora più
quando i Fans vengono presi da chi assume anticoncezionali. In
tal caso, se gli contraccettivi sono quelli a più alto rischio,
le probabilità di un ricovero crescono fino a 44,8 volte
rispetto a chi non prende nessuno dei due farmaci, comportando
un aumento di 23 ricoveri ogni 100 mila donne.
I ricercatori precisano che il rischio assoluto resta
comunque molto basso. Tuttavia, considerando l'alta frequenza di
utilizzo di entrambe le classi di farmaci, non è trascurabile.
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