Dalle campagne di informazione per i
cittadini, alla formazione per i medici di famiglia, fino ad
arrivare alla promozione dell'uso di farmaci in combinazione a
dose fissa. Sono alcune delle conclusioni del documento
'Proposte per migliorare prevenzione e aderenza terapeutica'
messo a punto da Fondazione Onda a seguito di un Tavolo
interregionale con clinici e rappresentanti delle istituzioni di
Campania, Lombardia e Veneto.
Le malattie cardiovascolari in Italia causano oltre 230 mila
morti all'anno, rappresentato la prima causa di invalidità e
ricovero, hanno costi compresi tra 19 e 24 miliardi. Le terapie,
in aggiunta a stili di vita sani, possono ridurre notevolmente
il rischio. Tuttavia, la mancata o scarsa aderenza alle terapie
ne compromette il successo terapeutico.
"L'insufficiente aderenza terapeutica da parte di pazienti
con malattie cardiovascolari rappresenta un problema in termini
di efficacia clinica, ma anche in termini di sostenibilità del
sistema", commenta Francesca Merzagora, presidente Fondazione
Onda.
Il problema è complesso, sottolinea il presidente della
Società Italiana per la Prevenzione cardiovascolare (Siprec)
Massimo Volpe: "Occorre identificare e monitorare i fattori che
possono predire una scarsa aderenza come età avanzata, declino
cognitivo, ridotto livello socio-culturale, stile i vita e
abitudini lavorative, multimorbidità, schemi terapeutici
complessi con molti farmaci e molteplici somministrazioni,
insufficiente comunicazione medico-paziente".
"Per facilitare questi pazienti cronici - conclude Merzagora
- la semplificazione terapeutica con terapie di combinazione a
dosaggio fisso unitamente all'utilizzo della telemedicina,
costituisce una valida strategia per promuovere l'aderenza".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA