Piemonte, Veneto e Campania. Sono
queste le uniche Regioni in Italia ad avere attivato un Percorso
Diagnostico Terapeutico Assistenziale (Pdta) dedicato al tumore
dello stomaco. Nel resto del Paese esistono percorsi solo in
alcuni centri oncologici ad alto volume. È quanto sottolineano
le associazioni dei pazienti e gli oncologi nel corso del
convegno 'Tumori dello stomaco e del colon-retto: il paziente al
centro del cambiamento' in corso al Senato.
"Vanno subito attivati, e resi operativi in tutta Italia, dei
percorsi dedicati", rimarca Claudia Santangelo, presidente di
'Vivere Senza Stomaco dopo un Tumore: Si Può!', associazione che
ha promosso l'evento insieme a 'Europa Colon Italia' e
'Digestive Cancers Europe'.
Il tumore allo stomaco, ricorda il presidente
dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) Saverio
Cinieri, "è una neoplasia molto aggressiva con tassi di
sopravvivenza a cinque anni di poco superiori al 30%. La
prognosi è infausta a causa soprattutto dell'alto tasso di
recidive. Inoltre le diagnosi sono spesso tardive", precisa
Cinieri. "Tuttavia va ricordato che grazie ai risultati ottenuti
dalla ricerca scientifica e grazie all'introduzione di anticorpi
monoclonali quindi dell'immunoterapia, negli ultimi dieci anni
abbiamo avuto decisi miglioramenti", conclude il presidente
Aiom.
Anche grazie a questi progressi oggi in Italia sono circa 82
mila le persone che convivono con un tumore dello stomaco: "Vi è
l'urgente necessita di sostenerli ma anche tutelare il loro
diritto alla salute", precisa Claudia Santangelo. "Per esempio
da tempo stiamo chiedendo che gli alimenti a fini medici
speciali siano inserito nei Livelli Essenziali d'Assistenza.
Sono integratori che devono essere per forza assunti e al
momento risultano ancora completamente a carico dei malati",
conclude.
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