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Passi in avanti nello studio di una sindrome genetica rara

Passi in avanti nello studio di una sindrome genetica rara

Ricerca Tigem-Biogem apre strada allo sviluppo di nuove terapie

ROMA, 27 settembre 2023, 14:14

Redazione ANSA

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Passi in avanti nello studio di una sindrome genetica rara con alterazioni renali e cardiache. Una conoscenza sempre più approfondita dei meccanismi alla base di una malattia rara caratterizzata da danno renale associato a cardiomiopatia è stata resa possibile grazie a una collaborazione tra due centri di ricerca campani, l'istituto Telethon di genetica e medicina (Tigem) di Pozzuoli e il Biogem di Ariano Irpino. Una conoscenza che potrebbe aprire la strada allo sviluppo di nuove strategie terapeutiche contro una patologia molto rara, di cui al momento si conoscono soltanto 10 famiglie colpite nel mondo.
    Lo studio ha coinvolto Andrea Ballabio, direttore del Tigem, con i ricercatori Irene Sambri e Marco Ferniani, e Francesco Trepiccione, direttore del Laboratorio di Nefrologia Traslazionale di Biogem.
    ''Tutto è cominciato - spiega Trepiccione - quando è arrivata alla nostra attenzione una famiglia in cui molti componenti presentavano un quadro clinico renale segnato dalla perdita, nelle urine, di grandi quantità di potassio e magnesio, tanto da far abbassare di molto i livelli nel sangue di questi ioni ed esporli a crampi, stanchezza e, soprattutto, a rischio di improvvisa morte cardiaca''. ''Tale quadro - aggiunge - è comune a molte altre tubulopatie renali, ovvero malattie caratterizzate da particolari alterazioni della funzione renale, ma in questa famiglia si associava ad alterazioni cardiache presenti già in giovane età e molto severe, fino ad avere bisogno di un trapianto cardiaco''.
    Il primo passo è stata l'identificazione, nei membri di questa famiglia, di una particolare mutazione a carico di un gene chiamato RRAGD di cui erano già state descritte altre mutazioni associate a tubulopatia renale con cardiomiopatia dilatativa. "Studi precedenti condotti nel mio laboratorio - spiega Ballabio - avevano già dimostrato che la proteina codificata da questo gene (RagD) rappresenta un importante regolatore di altre molecole fondamentali per la cellula: mTORC1, un complesso proteico in grado di 'sentire' le condizioni ambientali della cellula, e TFEB, coinvolto nel controllo dello smaltimento dei rifiuti cellulari, a sua volta regolato da mTORC1." Lo studio è frutto di importanti collaborazioni nazionali e internazionali con i gruppi di Giancarlo Parenti dell'Università Federico II, Vincenzo Nigro dell'Università della Campania "Luigi Vanvitelli" e Leopoldo Staiano dell'istituto di Ricerca Genetica e Biomedica-IRGB (CNR) di Milano, Milena Bellin dell'Università di Leiden e Padova, Lukas Huber dell'Università di Innsbruck e Carlo De Virgilio dell'Università di Fribourg. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature Communication.
   

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