Assicurare alle persone affette da
mesotelioma pleurico maligno (Mpm) uno specifico percorso
diagnostico, terapeutico e assistenziale attraverso una rete di
centri ospedalieri, secondo un approccio multidisciplinare e in
continuità tra servizi sanitari e territoriali. É l'obiettivo
della nuova Rete della Regione Emilia-Romagna per la presa in
carico delle persone affette da Mpm, le cui linee di indirizzo,
approvate dalla Giunta, definiscono modalità e standard
operativi uniformi per tutte le strutture sanitarie del
territorio, nell'ambito della Rete oncologica regionale.
Secondo i dati forniti dal registro regionale mesoteliomi,
tra il 1996 e il 2022, in Emilia-Romagna si sono registrati
3.357 casi di persone affette da questa rara forma tumorale, che
spesso risulta correlata all'esposizione ad amianto, di cui 134
nel 2022. In 2.034 casi, inoltre, l'esposizione all'amianto è
stata classificata come professionale.
Nell'ambito della nuova Rete regionale per la cura e
l'assistenza dei malati di Mpm, le aziende sanitarie
dell'Emilia-Romagna attiveranno, entro la fine del 2024, 10
Centri di I livello nelle principali sedi ospedaliere di ogni
provincia, deputati a garantire ai pazienti presi in carico
un'adeguata diagnosi, stadiazione, definizione del programma
terapeutico e gestione delle terapie non complesse, tramite un
approccio condiviso e multidisciplinare. La gestione dei
trattamenti chirurgici ed integrati sarà invece assegnata a 7
Centri di II livello, in ciascuna area vasta regionale, Emilia
Nord, Emilia Centro e Romagna.
"Vogliamo garantire ai malati e alle loro famiglie la
migliore qualità nella diagnosi, nella cura e nell'assistenza,
favorendo l'integrazione tra strutture sanitarie e servizi
territoriali", ha sottolineato l'assessore regionale alla
Salute, Raffaele Donini.
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