Tessuti, derivati del sangue, cellule
da biopsie: è un vero e proprio tesoro quello composto da oltre
37mila campioni biologici conservato nella Biobanca di Ricerca
per la Medicina Personalizzata della Fondazione Gemelli Irccs.
Istituita nel 2020, nel periodo del Covid, dal 2023 fa parte
del network nazionale di biobanche Bbmri e del network
internazionale Bbmri-Eric. Lo ricorda lo stesso Policlinico in
una nota a pochi giorni dalla Giornata Nazionale delle Biobanche
italiane, che si celebrerà il 5 marzo.
"La biobanca è un'unità di servizio - spiega Ornella
Parolini, direttore della Biobanca di ricerca per la medicina
personalizzata del Gemelli -. Siamo al servizio del mondo della
ricerca, sia del Gemelli, che di tutta la comunità scientifica
nazionale e internazionale". La Biobanca del Gemelli, precisa
Parolini, gestisce campioni biologici 'affidati' dai pazienti
che firmano un apposito consenso informato, con il quale
accettano che i campioni vengano stoccati, 'biobancati' insieme
ai loro dati, per utilizzi futuri". I campioni biologici vengono
conservati in azoto liquido (a -190°) o in congelatori a -80° o
a -20°. "Ma la Biobanca - prosegue la professoressa Parolini - è
molto più che un semplice 'frigorifero' o una serie di
contenitori nei quali vengono conservati i campioni dei
pazienti. È una raccolta di campioni e di dati associati, dei
quali garantiamo la qualità in tutte le fasi; ma soprattutto ci
facciamo garanti di questi campioni nei confronti del paziente,
che può decidere di farli eliminare in qualsiasi momento o di
non accettare che vengano usati per un certo tipo di ricerca. La
ricerca scientifica attuale - prosegue Parolini - orientata alle
indagini cellulari, molecolari richiede l'impiego di campioni
biologici manipolati e conservati secondo rigorosi standard di
qualità. La Biobanca non solo si impegna a preservare
l'integrità e la qualità di questi campioni, ma svolge anche un
ruolo importante nella tutela dei diritti dei pazienti". Ad
oggi, continua Parolini, "abbiamo campioni della ginecologia
oncologica, della senologia oncologica, della gastroenterologia,
della cardiologia, delle malattie infettive, della neurologia,
Un tesoro a uso e consumo degli scienziati e dei ricercatori di
oggi e di quelli futuri, con il fine ultimo di migliorare le
cure dei pazienti e partecipare allo sviluppo della cosiddetta
medicina di precisione, di una medicina che si prefigge di
diagnosticare e curare in modo personalizzato". "Da biologa, da
ricercatrice - afferma ancora Parolini - è un piacere e un onore
dirigere la Biobanca. Per un ricercatore come me, abituato a
lavorare su campioni biologici, apprezzandone sempre la
preziosità e l'importanza, è molto importante sentire anche
questa responsabilità diretta verso il paziente per quel
campione che ci è stato affidato, affinché sia noi, che altri
ricercatori, lo possano utilizzare per far progredire le
conoscenze scientifiche e le cure per i pazienti di oggi e di
domani". Parolini conclude ricordando il ruolo fondamentale del
personale della Biobanca, dai biologi, ai tecnici, alla
responsabile del sistema gestione e qualità.
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