L'aggiunta del farmaco
immunoterapico pembrolizumab alla chemioterapia prima e dopo
l'intervento chirurgico per il cancro al seno porta a risultati
migliori per le pazienti, indipendentemente dalla loro età o
dallo stato menopausale. Lo mostrano i dati dello studio di fase
III Keynote-756, presentato stamani a Milano in apertura della
14/a edizione della European Breast Cancer Conference (EBCC14),
summit internazionale che ogni anno presenta le sfide nella cura
del cancro al seno, offrendo agli oncologi che vi partecipano
l'opportunità di discutere i risultati e i concetti più recenti
che influiscono sulla pratica quotidiana.
Quello presentato oggi - il congresso si chiude venerdì - è
uno studio internazionale, in corso da otto anni su 1.278
pazienti. Le informazioni ottenute si aggiungono a quelle già
note sull'effetto positivo di pembrolizumab nelle pazienti con
cancro al seno in stadio iniziale ad alto rischio di recidiva o
di ulteriore diffusione, e che è positivo per il recettore degli
estrogeni (ER positivo) e HER negativo. "Ora possiamo dimostrare
- ha detto Javier Cortés, direttore dell'International Breast
Cancer Center di Barcellona -che questi tassi di pCR (predittivi
della sopravvivenza a lungo termine, ndr) si sono verificati
indipendentemente dall'età delle pazienti o dallo stato della
menopausa". In particolare, nelle pazienti di età inferiore a 50
anni, il tasso di pCR era del 23,8% rispetto al 16,9% di quelli
trattati con placebo, e nelle pazienti con età uguale o
superiore ai 50 anni era del 24,7% fra quelle trattate col
farmaco rispetto al 14,2% di quelle trattate col placebo. Nelle
donne in pre-menopausa, il tasso di pCR era rispettivamente del
23,4% e del 16,1% e nelle donne in post-menopausa era del 24,8%
rispetto a 14,6%.
Da questo studio "abbiamo ascoltato più dati sui sottogruppi
di pazienti ER positivi/HER2 negativi che beneficiano
maggiormente di pembrolizumab - ha concluso Michail Ignatiadis
dell'Institut Jules Bordet di Bruxelles, Presidente di EBCC 14
-. È necessario un follow-up più lungo per vedere se il
miglioramento dei tassi di pCR porterà più pazienti a vivere più
a lungo senza che la malattia si ripresenti". E' per questo che
Keynote-756 non si ferma, ma continua e già si stanno
raccogliendo informazioni sui tassi di sopravvivenza e
sull'eventuale presenza di recidive di cancro o altri sintomi
correlati.
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