Un raro e complesso intervento
chirurgico, per una paziente con una malattia neuromuscolare, è
stato eseguito grazie alla collaborazione tra il Centro Clinico
Nemo di Milano e l'Asst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda.
Lo rende noto un comunicato delle due strutture sanitarie,
precisando che la donna, 32 anni e malata di Sma, l'Atrofia
Muscolare Spinale, si è sottoposta ad una operazione in
anestesia generale di avulsione dentaria multipla e cioè
all'estrazione di tre denti. Solitamente affidata al dentista,
questa pratica clinica comune, in una condizione come quella di
chi vive con queste patologie, risulta estremamente delicata e
problematica, a causa delle difficoltà respiratorie o della
limitata possibilità di aprire la bocca. Fortunatamente, grazie
all'approccio multidisciplinare del Centro Nemo e all'esperienza
medica dell'Ospedale Niguarda, l'intervento può essere
considerato una buona pratica per la cura odontoiatrica di chi
vive con la Sma, la Sla o una Distrofia Muscolare. "Per chi vive
una malattia neuromuscolare - dichiara Alberto Fontana,
presidente dei Centri Clinici Nemo - anche la cura dei denti può
rappresentare un problema molto serio e l'esperienza di Paola ci
insegna che possiamo fare ancora molto. Il suo sorriso, la sua
serenità ed il suo affidarsi alla competenza dei clinici e degli
operatori sono la miglior risposta che ci fa dire che dobbiamo
continuare ad investire impegno e risorse". La paziente è Paola
Tricomi, filologa e ricercatrice presso l'Università per
Stranieri di Siena, laureata alla prestigiosa Scuola Normale
Superiore di Pisa e che lo scorso 20 marzo ha ricevuto
l'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine al merito della
Repubblica Italiana, per il suo impegno nel rimuovere gli
ostacoli che impediscono il diritto allo studio delle persone
con disabilità.
"Questa messa a sistema delle competenze - commenta Valeria
Sansone, direttore clinico-scientifico del Centro Nemo di Milano
- crea valore nell'esperienza e nella conoscenza clinica della
storia di una patologia neuromuscolare che deve estendersi ad un
percorso di presa carico anche in odontoiatria".
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