/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Sanità, rischio alto burnout da 176 professionisti

Sanità, rischio alto burnout da 176 professionisti

Ricerca indipendente da Associazioni e Ordini

MILANO, 10 aprile 2024, 17:28

Redazione ANSA

ANSACheck

Nell'ambito delle professioni sanitarie il rischio di burnout - cioè di sentirsi stanchi, emotivamente esausti, incapaci di far fronte alle richieste di lavoro - è legato "a basso riconoscimento del merito, a carichi di lavoro eccessivi e a scarsità di risorse". Lo rilevano i risultati della ricerca 'La vita nelle organizzazioni sanitarie' promossa da Istud Salute.
    In particolare, lo studio, indipendente da Associazioni e Ordini, ha raccolto tra dicembre 2023 e gennaio 2024, i punti di vista di 176 professionisti sanitari (44,4% medici, 43,3 infermieri, 12,3% fra psicologi, fisioterapisti e altre figure sanitarie) fra le regioni del Nord (con risposte avute dal 65,9%) del Centro (19,1%) e del Sud (15,8) con età media di 52 anni. I temi studiati sono simili a quelli toccati anche nel recente appello della Comunità Scientifica italiana per salvare il Servizio Sanitario Nazionale. Il 73,9% delle risposte provengono da donne, il 25,5%.
    Dal lavoro emerge che il rischio di burnout è quasi nullo nella relazione tra professionisti sanitari e pazienti, mentre si innalza a livello organizzativo per i carichi di lavoro, per le risorse scarse e soprattutto per assenza di riconoscimento del lavoro svolto, da parte del management. Al personale è stato posto fra l'altro un invito narrativo alle parole "Mi sento…" , "Penso…" "Voglio…", "Con i pazienti…". In particolare alla proposta "Mi sento…", il disagio totale è stato presente nel 43% delle risposte come "poco valorizzata per le competenze acquisite, non coinvolta in progetti nonostante la disponibilità e i titoli", oppure "sottopagato per le responsabilità che mi assumo". Un 21% esprime invece una situazione di agio completo, con risposte come "molto ben accolto, c'è un ambiente familiare e sorridente, molta autonomia personale".
    Alla proposta "Penso…", il disagio totale si abbassa lievemente al 36%, con risposte come "il servizio da me svolto dovrebbe avere maggiore integrazione con gli altri specialisti perché si possa parlare davvero di cura" o "che potremmo organizzare meglio tempo e risorse".
    Nella narrazione del "Voglio…" il disagio totale si abbassa ancora al 10% delle narrazioni, ma è alto il 45% del disagio parziale, con un agio completo solo nel 9%. Accanto alle testimonianze di missione "raggiunta", gli interpellati chiedono "possibilmente essere d'aiuto", "continuare ad amare questo lavoro", ma anche: "voglio resistere fino alla pensione", "voglio andare via", "lasciare il lavoro", "volevo...ora faccio il mio e basta".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza