Dopo essere praticamente sparito
durante la pandemia, dall'autunno dello scorso anno a Milano è
tornato il morbillo. Da settembre 2023 a marzo 2024, secondo
un'analisi pubblicata su Eurosurveillance, rivista dello
European Centre for Disease Prevention and Control, sono stati
registrati 30 casi di infezione, più di un terzo di tutti i casi
registrati da agosto 2019 ad agosto 2023. Tredici dei casi sono
stati confermati dalle analisi. Per otto di loro è stato
necessario il ricovero.
Secondo la ricerca, coordinata dall'Università degli Studi di
Milano, la gran parte delle persone infettate sono adulte (con
un'età media di 33 anni) e la maggioranza delle infezioni è
correlata a viaggi all'estero (Indonesia, Malesia, India,
Uzbekistan, Thailandia). Non mancano però i casi autoctoni. Due,
in particolare, sono stati confermati e le analisi genetiche
hanno mostrato che i due pazienti sono stati infettati dallo
stesso ceppo del virus del morbillo. Nonostante ciò, tra i due
casi non è stato rilevato nessun collegamento epidemiologico:
ciò "suggerisce la presenza di casi non riportati", sottolineano
i ricercatori.
Tra le persone infettate, c'è anche un operatore sanitario
che aveva ricevuto due dosi di vaccino e che probabilmente è
stato infettato da uno dei pazienti ricoverati in Pronto
Soccorso.
"Il morbillo è in aumento nella Città metropolitana di Milano
e nelle zone limitrofe, soprattutto tra gli adulti, coinvolgendo
anche i vaccinati e gli operatori sanitari", si legge nello
studio. "Anche se non abbiamo ancora identificato epidemie
estese e dirompenti, il rafforzamento della sorveglianza della
febbre e delle eruzioni cutanee e le attività di vaccinazione di
recupero sono fondamentali per contribuire a limitare l'impatto
della trasmissione transfrontaliera a seguito di viaggi verso
Paesi endemici e facilitare il controllo di nuovi focolai",
concludono i ricercatori.
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