Il sovraffollamento degli istituti
penitenziari marchigiani, in particolare nelle case
circondariali di Montacuto (Ancona) e Villa Fastiggi (Pesaro),
ma anche le problematiche di carattere sanitario che
rappresentano una delle maggiori criticità, con al primo posto
le patologie psichiatriche sempre più in aumento e la carenza di
personale (sanitari, educatori e agenti in numero inferiore al
previsto) che "non permette di intervenire in modo adeguato".
Sono alcuni temi su cui si è focalizzata l'audizione del Garante
dei Diritti della Persona della Regione Marche, Giancarlo
Giulianelli in Commissione Sanità del Consiglio Regionale.
Il Garante ha illustrato la situazione degli istituti
penitenziari marchigiani, anche alla luce di quanto accaduto
negli ultimi mesi. Nel corso dell'audizione, fa sapere la
Regione, ha "rinnovato la preoccupazione, più volte espressa, in
relazione al sovraffollamento che si registra in modo più
consistente nelle Case circondariali di Montacuto e Villa
Fastiggi". "Ma l'attenzione si è soffermata soprattutto sulle
problematiche di carattere sanitario che rappresentano una delle
maggiori criticità, con al primo posto le patologie
psichiatriche sempre più in aumento, come emerge ormai da anni
attraverso l'azione di monitoraggio portata avanti dall'Autorità
di garanzia".
"Ad incidere - ha commentato Giulianelli a margine
dell'audizione - sono molteplici fattori. Ovviamente la carenza
di personale non permette di intervenire in modo adeguato.
Mancano i sanitari, gli educatori, ma anche gli agenti sono in
numero inferiore di quanto previsto. Se questo da un lato vuol
dire affrontare con maggiore disagio i momenti di difficoltà,
dall'altro significa che, alcune volte, non è semplice formare
le scorte per portare un detenuto in ospedale".
Al dato complessivo si aggiunge un'altra riflessione che
riguarda le attività trattamentali, perché "il tempo in carcere
si dilata - specifica Giulianelli - ed è necessario riempirlo
con cose da fare, onde evitare ricadute sotto il profilo
psicologico. Progetti, che siano anche di qualità, aiutano ad
arginare questo stato di cose e proprio per questo ne abbiano
attivati diversi e continueremo a farlo con il supporto di
chiunque vorrà rendersi disponibile".
Il Garante ha ribadito altre sue considerazioni sempre sul
versante sanitario. La prima riguarda "la necessità di una
seconda Rems sul territorio regionale, ritenuta ormai
indispensabile vista l'esiguità di posti a disposizione (una
ventina) in quella di Macerata Feltria". Per la seconda, il
concetto base è che "il vecchio sistema, che poneva la sanità
carceraria in capo al Ministero e non alle Regioni, aveva una
sua logica e una maggiore funzionalità". "Il fatto che sanità
penitenziaria e direzione dell'istituto siano separate non
agevola la situazione. - ha osservato Giulianelli - Pensiamo
soltanto che, per una questione di privacy, il direttore non
può conoscere lo stato di salute di un detenuto. Mi rendo
perfettamente conto che molte questioni esulano dalle nostre
possibilità d'intervento, ma è anche certo che ci sono le
condizioni per mettere in atto un'azione sinergica d'intervento
sul Governo centrale, magari in diretto contatto con le altre
Regioni che vivono, in molti casi in forme molto più
consistenti, tutte le problematicità degli istituti
penitenziari".
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