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Garante, criticità nelle carceri per patologie psichiatriche

Garante, criticità nelle carceri per patologie psichiatriche

Audizione in Commissione Sanità su istituti penitenziari Marche

ANCONA, 13 marzo 2024, 14:14

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Il sovraffollamento degli istituti penitenziari marchigiani, in particolare nelle case circondariali di Montacuto (Ancona) e Villa Fastiggi (Pesaro), ma anche le problematiche di carattere sanitario che rappresentano una delle maggiori criticità, con al primo posto le patologie psichiatriche sempre più in aumento e la carenza di personale (sanitari, educatori e agenti in numero inferiore al previsto) che "non permette di intervenire in modo adeguato".
    Sono alcuni temi su cui si è focalizzata l'audizione del Garante dei Diritti della Persona della Regione Marche, Giancarlo Giulianelli in Commissione Sanità del Consiglio Regionale.
    Il Garante ha illustrato la situazione degli istituti penitenziari marchigiani, anche alla luce di quanto accaduto negli ultimi mesi. Nel corso dell'audizione, fa sapere la Regione, ha "rinnovato la preoccupazione, più volte espressa, in relazione al sovraffollamento che si registra in modo più consistente nelle Case circondariali di Montacuto e Villa Fastiggi". "Ma l'attenzione si è soffermata soprattutto sulle problematiche di carattere sanitario che rappresentano una delle maggiori criticità, con al primo posto le patologie psichiatriche sempre più in aumento, come emerge ormai da anni attraverso l'azione di monitoraggio portata avanti dall'Autorità di garanzia".
    "Ad incidere - ha commentato Giulianelli a margine dell'audizione - sono molteplici fattori. Ovviamente la carenza di personale non permette di intervenire in modo adeguato.
    Mancano i sanitari, gli educatori, ma anche gli agenti sono in numero inferiore di quanto previsto. Se questo da un lato vuol dire affrontare con maggiore disagio i momenti di difficoltà, dall'altro significa che, alcune volte, non è semplice formare le scorte per portare un detenuto in ospedale".
    Al dato complessivo si aggiunge un'altra riflessione che riguarda le attività trattamentali, perché "il tempo in carcere si dilata - specifica Giulianelli - ed è necessario riempirlo con cose da fare, onde evitare ricadute sotto il profilo psicologico. Progetti, che siano anche di qualità, aiutano ad arginare questo stato di cose e proprio per questo ne abbiano attivati diversi e continueremo a farlo con il supporto di chiunque vorrà rendersi disponibile".
    Il Garante ha ribadito altre sue considerazioni sempre sul versante sanitario. La prima riguarda "la necessità di una seconda Rems sul territorio regionale, ritenuta ormai indispensabile vista l'esiguità di posti a disposizione (una ventina) in quella di Macerata Feltria". Per la seconda, il concetto base è che "il vecchio sistema, che poneva la sanità carceraria in capo al Ministero e non alle Regioni, aveva una sua logica e una maggiore funzionalità". "Il fatto che sanità penitenziaria e direzione dell'istituto siano separate non agevola la situazione. - ha osservato Giulianelli - Pensiamo soltanto che, per una questione di privacy, il direttore non può conoscere lo stato di salute di un detenuto. Mi rendo perfettamente conto che molte questioni esulano dalle nostre possibilità d'intervento, ma è anche certo che ci sono le condizioni per mettere in atto un'azione sinergica d'intervento sul Governo centrale, magari in diretto contatto con le altre Regioni che vivono, in molti casi in forme molto più consistenti, tutte le problematicità degli istituti penitenziari".
   

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